Roseto degli Abruzzi, il Comune approva mozione anti ronde

07 Marzo 2009   15:48  

Ieri il Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi, forse primo in Italia, ha approvato con i voti di PD, Verdi-Comunisti Italiani, IDV, SD e Liberalsocialisti la mozione anti-ronde.

Nel dibattito dell'Assise civica - rende noto Pasquale Avolio - consigliere di Sinistra democratica - sono emerse le seguenti osservazioni:

- la costituzione delle ronde è una misura inutile e dannosa per i cittadini e per gli stessi volontari   rappresentando peraltro un sintomo del degrado dello Stato di diritto;

- le ronde non servono.Urge che ogni cittadino partecipi alla vita della comunità e denunci all'autorità i reati e  soprusi a cui assiste;

- le ronde sono un'idea della destra xenofoba e razzista che confligge con il principio che solo lo Stato con le proprie forze di polizia ha il potere di prevenire i crimini;

- il Goveno vuole garantire la sicurezza a costo zero e per di più taglia le risorse a Polizia,Carabinieri e Guardia di Finanza che necessitano invece di uomini,finanziamenti e tecnologie;

- il Governo, pur avendo i numeri in Parlamento per legiferare adeguatamente in tale materia,alimenta invece il clima di insicurezza e di tensione tra i cittadini attraverso la manipolazione dell'informazione e lo sfruttamento di pregiudizi,stereotipi e luoghi comuni per fare dei provvedimenti  inutili e propagandistici.

 

Di seguito il testo della risoluzione

RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE di Roseto degli Abruzzi 

Premesso che

Il Decreto del Consiglio dei Ministri del 20/02/2009, cosiddetto decreto “antistupri” prevede al comma 3 dell’art.6 riguardante il Piano straordinario di controllo del territorio che “ i Sindaci possono avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati, previa intesa con il Prefetto che ne informa il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, al fine di segnalare agli Organi di polizia locale, ovvero alle Forze di polizia dello Stato, eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale”.

Considerato che

l’obiettivo della sicurezza e della tranquillità sociale non può essere raggiunto mediante l’opera delle associazioni tra cittadini non armati, cioè attraverso l’affidamento del controllo del territorio a formazioni private di cittadini col rischio di avviare un processo di indebolimento del ruolo e delle funzioni delloStato in materia di difesa della legalità e di ordine pubblico;

tale misura inutile e di facciata, che mira a garantire la sicurezza dei cittadini a costo zero, danneggia l’immagine delle nostre città, alimenta il clima di paura e di xenofobia dovuto anche all’amplificazione strumentale da parte dei mass media di alcuni fatti di cronaca che vedrebbero protagonisti negativi gli stranieri;

tale soluzione del governo contrasta con il principio di neutralità che viene garantito dalle forze di polizia: c’è infatti il fondato rischio che le cosiddette “ronde” siano promosse o ispirate da determinate forze politiche;

Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, nonostante le condizioni di difficoltà e di limitazione della loro operatività dovute ai tagli delle risorse imposti in questi anni, riescono ad assicurare sul territorio un apprezzabile servizio;

tale misura è ritenuta da tutti i Sindacati di Polizia e dal COCER dell’Arma dei carabinieri impraticabile e inconciliabile con l’impianto di sicurezza che si è dato il nostro Paese ed è considerata d’intralcio e di appesantimento per il lavoro stesso delle forze dell’ordine. In particolare, il Sindacato Autonomo di Poliziaesorta i Sindaci delle grandi città a non mettere a repentaglio con tale utilizzo la vita dei cittadini;

l’Unione Camere Penali Italiane si oppone anch’essa alle “ronde” sottolineando che la sicurezza pubblica va tutelata con grande rigore e nel rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà costituzionali, con una presenza forte ed efficace delle istituzioni, degli organi di polizia e di prevenzione, con l’uso intelligentedel potere esecutivo sul territorio senza cedere a scorciatoie semplificanti e senza far velo di principi dello Stato di diritto;

l’Associazione Nazionale Magistrati ha ribadito che il fondamentale dovere civico dei cittadini sia quello di denunciare i fatti di reato come prevede il Codice e testimoniare nel processo, come fondamentale per la tutela dell’ordine pubblico sia l’attività delle forze di polizia. 

Impegna il Sindaco

 

a non avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati per il controllo del nostro territorio - come previsto dal decreto del CDM del 20 febbraio 2009, art. 6 comma 3 - e a considerare la sicurezza dei cittadini come diritto inalienabile la cui tutela è compito primario e ineludibile dello Stato;

a proseguire sulla strada dell’inclusione sociale, del dialogo interculturale e della democrazia partecipata ovvero promuovendo la creazione di spazi di confronto e di conoscenza reciproca tra italiani e stranieri e favorendo l’impegno attivo e solidale dei cittadini in progetti svolti dal Comune stesso e da altre Istituzionidel territorio. 

A diffondere nei comuni viciniori il contenuto di tale risoluzione.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore