Rufus Wainwright canta a Sanremo, lo temevano tutti, ma quanti hanno capito le parole?

Rufus Wainwright è un cantante famosissimo in Canada ed in America, gay dichiarato ha sposato il compagno Jörn Weisbrodt, con il quale cresce la figlia Viva avuta dalla precedente relazione con Lorca Cohen, figlia di Leonard.

Il suo arrivo a Sanremo non è passato inosservato, le polemiche sono state fortissime soprattutto perchè Rufus si fa portavoce di alcuni diritti gay che anche in Italia non sono ancora riconosciuti.

Il testo della sua canzone più provocatoria, quella che ha innescato l'incendio sanremese, è certamente forte. In Gay Messiah Rufus si paragona ad un Giovanni Battista tormentato e laico, del quale presto verrà chiesta la testa tagliata su un piatto. Ma prima che lo uccidano, eccolo a predire l'arrivo di un messia omosessuale, dipinto con immagini da discomusic omosex anni settanta:"Calze grosse di cotone bianco portate con stile, si muove fra lo Studio 54 e le spiagge di Fire Island". Ed è "battezzato nel seme maschile". Parole forti, immagini che scuotono la coscienza e paiono anche come la parodia di una certa iconografia omosessuale, tutta vestiti sgargianti, feste selvagge, musica kitsch. Comunque: di quel brano a Sanremo non ci sarà traccia, dei quasi quindici anni di carriera eccellente di Rufus Wainwright, sì. Come resta traccia della genialità di Leonardo o della potenza degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina, di fronte a cui ci si dimentica che i pittori di sublimi santi e madonne avessero tormentate pulsioni omosessuali in un momento storico in cui fare coming out non era certo così facile e trendy come ora.

Tante polemiche e poi, come sempre, nessun graffio, ma in Italia in quanti avranno compreso i testi (inglesi) di Rufus?