"Un patto politico tra galantuomini per determinare nuove regole bipartisan per una sanità ricondotta al servizio dei cittadini e non dei partiti politici". E' la proposta che Alfredo Castiglione (An) rivolge a tutte le forze politiche, di centrosinistra e di centrodestra, "per salvaguardare la sanità dalle logiche partitocratriche e dai personalismi che determinano la nomina di manager e primari, dinamiche che fanno perdere di vista l'obiettivo principale della sanita' pubblica: la meritocrazia e la tutela della salute".
"In questa campagna elettorale comunale - osserva il capogruppo di An in consiglio regionale - abbiamo assistito per l'ennesima volta al proliferare delle candidature di primari, o aspiranti tali, al consiglio comunale. Anche se la legge non prevede più un'incompatibilità esplicita tra il ruolo prestato nelle strutture sanitarie e mandati elettivi negli enti locali, afferma Castiglione, questa prassi evidenzia aspetti, se non di sudditanza quanto meno di subalternità al potere politico, che non possono che alimentare preoccupazione in chiunque vorrebbe una sanità di qualità e libera da condizionamenti.
Un primario che si candida non rende un buon servizio nè al reparto che dirige e al quale, se eletto, finisce per rubare buona parte del proprio tempo e delle proprie energie, nè alla politica. In alcuni casi, dispiace dirlo, sono proprio i partiti a pretendere che medici e primari scendano in campo per portare voti e soprattutto per testimoniare una vicinanza politica che è diventata negli ultimi anni elemento essenziale per ottenere e conservare incarichi di direzione sanitaria.
Mi farò promotore affinchè la Commissione Vigilanza si interessi dei casi in cui l'invadenza della politica finisce per sposarsi con l'ambizione di alcuni manager e medici che, spesso non all'altezza del compito, come nell'eclatante caso del manager Balestrino, si ritrovano a ricoprire incarichi per i quali non hanno nè le competenze nè le conoscenze necessarie per affrontare e risolvere i problemi.
Bene ha fatto l'assessore comunale uscente Armando Mancini a non ricandidarsi dopo aver ottenuto una promozione in ambito sanitario. Se anche le forze politiche - conclude Castiglione - si impegnassero a manifestare, nei comportamenti più che nelle dichiarazioni di principio, maggiore rispetto per la sanità pubblica, magari affidando incarichi di responsabilità in base alle competenze piuttosto che fondate sull'appartenenza e sulla affidabilità partitica, si renderebbe un servizio non soltanto alla qualità dei servizi sanitarima anche a medici e primari stessi, sottraendoli a logiche che li espongono a brutte figure e a snaturare il loro compito".
(AGI)