Sanità, secondo l´Ocse, in Abruzzo mancano almeno 430 inferm

11 Maggio 2007   16:09  
L´Abruzzo ha bisogno di infermieri. Secondo i parametri Ocse, nella regione mancano almeno 430 professionisti. Le iscrizioni ai corsi di laurea in Scienze infermieristiche non bastano a coprire il fabbisogno. A tal proposito, ii ministeri della Salute e dell´Università e la Federazione nazionale dei Collegi infermieri (Ipasvi) hanno promosso in Abruzzo e nelle altre regioni la campagna "Infermiere. Protagonista nella vita vera". Questa mattina, a Pescara, la presentazione dell´iniziativa nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca (nella foto), il docente della Facoltà di Scienze infermieristiche, Loreto Lancia, il coordinatore dei Collegi Ipasvi della regione Abruzzo e di Chieti, Luigi Zappacosta, e i presidenti dei collegi provinciali di Pescara, Nello Cornacchione, di Teramo, Riccardo D´Ignazio, dell´Aquila, Arduino Giancola. "L´offerta formativa rivolta agli aspiranti infermieri in Abruzzo è piuttosto ampia - ha detto Mazzocca - anche perchè, nell´ambito dell´attuale organizzazione sanitaria regionale, l´infermiere riveste un ruolo chiave. Formare più infermieri professionali - ha proseguito l´Assessore - significa andare a colmare lacune nell´ambito dell´integrazione socio-saniatria, della medicina del territorio, dell´assistenza familiare e contribuisce, oltretutto, a ridurre il numero dei ricoveri ospedalieri. Non trascurerei nemmeno gli sbocchi occupazionali che una professione del genere può offrire". In effetti, nell´ultimo anno accademico, il corso di laurea in Scienze infermieristiche, considerando sia il master di tipo clinico che quello di carattere gestionale, ha fatto registrare appena 336 immatricolazioni a fronte di 450 posti disponibili nelle sette sedi formative della regione. Annualmente, in Abruzzo, riescono a laurearsi circa 400 nuovi infermieri che trovano occupazione nel giro di pochi mesi, anche se molti fuori regione. Da qui l´esigenza di incremenatre il numero dei nuovi iscritti nella due facoltà di Chieti e L´Aquila, tra le poche ad avere tra i docenti personale di estrazione infermieristica, e di sostenere il dottorato di ricerca delle sede aquilana, che è anche l´unico del genere in Italia. Tra le iniziative concordate con i Ministeri della Salute e dell´Univesità c´è anche quella di effettuare visite negli istituti superiori di tutte le regioni per sensibilizzare i giovani e far conoscere loro le caratteristiche attrattive di un simile corso di studi. Rispetto alle media europea, secondo i rappresentanti Ipasvi, l´Italia è ancora piuttosto indietro nel rapporto infermiere-numero di pazienti. La prossima frontiera sarà quella dell´infermiere di famiglia, una figura che, secondo alcuni studi, contribuirebbe a diminuire sensibilmente il tasso di mortalità dei pazienti. Peraltro, risultati notevoli si stanno producendo anche nel campo della prevenzione con effetti diretti sull´abbattimento dei costi sanitari, decisamenmte più elevati nel caso di un intervento sanitario diretto. Infine, l´assessore Mazzocca ha anche auspicato che gli infermieri siano sempre più presenti nei ruoli dirigenziali dove non è necessariamente prevista la figura del medico.

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