Il Consiglio regionale dell'Abruzzo approva una manovra straordinaria per coprire il deficit sanitario, tra polemiche sull'aumento dell'Irpef e tagli ai servizi.
Il Consiglio regionale dell'Abruzzo ha approvato, con i voti della maggioranza di centrodestra e l'opposizione del centrosinistra, una proposta di legge per coprire un disavanzo sanitario di 113 milioni di euro relativo al quarto trimestre del 2024. La misura, inserita all'ordine del giorno in via straordinaria, è stata adottata per rispondere alle prescrizioni del tavolo di monitoraggio interministeriale che, nella riunione dell'11 aprile, aveva sollevato criticità sul piano di rientro presentato dalla Regione.
Le coperture finanziarie previste includono:
42,5 milioni di euro derivanti dalla rimodulazione dell'addizionale regionale Irpef, approvata il 3 aprile;
20 milioni da accantonamenti già stanziati in precedenti leggi regionali;
37,6 milioni provenienti da eccedenze di gettito tributario del 2024;
13 milioni ottenuti tramite tagli lineari alle spese obbligatorie e non obbligatorie, escludendo quelle vincolate e relative a funzioni fondamentali.
Il provvedimento ha suscitato forti critiche da parte dell'opposizione, che ha denunciato l'arrivo "fuori programma" della norma e ha espresso preoccupazione per l'introduzione di una "super tassa" che potrebbe gravare sui redditi superiori a 28.000 euro lordi, portando l'addizionale Irpef fino al 3,63%.
Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha difeso la manovra, sottolineando la necessità di garantire la sostenibilità del sistema sanitario regionale e di rispondere alle richieste del governo centrale. Tuttavia, il Collegio dei Revisori dei Conti ha espresso un parere con riserva sul provvedimento, evidenziando la mancanza di dati certi e aggiornati sul disavanzo, che potrebbe superare i 120 milioni di euro.
La situazione evidenzia le difficoltà strutturali della sanità abruzzese, con un disavanzo complessivo delle ASL regionali stimato in 213 milioni di euro per il 2024. La manovra approvata rappresenta un tentativo di tamponare l'emergenza, ma resta aperto il dibattito sulla necessità di riforme più profonde per garantire la qualità e la sostenibilità dei servizi sanitari nella regione .