Silenzio. Assordante silenzio.
Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, presidente del Comitato ristretto dei sindaci della provincia, presidente di Anci Abruzzo nonché responsabile nazionale Enti locali di Fratelli d’Italia, sui suoi social negli ultimi giorni ha trovato il tempo di festeggiare il compleanno dell’Italia, celebrare la finta unità della destra verso le elezioni comunali di Sulmona, citare Vecchioni ai cento giorni dalla maturità di diplomande e diplomandi; non ha trovato il modo, però, di commentare il report del Ministero della Sanità, che certifica come l’Abruzzo abbia tra i peggiori sistemi sanitari d’Italia a fronte di un debito, maturato negli anni di gestione di Fratelli d’Italia, che fa tremare i polsi.
Chissà se farà sentire la sua voce ora che si paventa un aumento dell’addizionale Irpef al 3,33% per coprire il buco di bilancio generato dalla mala gestio dei suoi sodali in Regione, il più alto aumento delle tasse possibile che significherà una mazzata per le abruzzesi e gli abruzzesi, in particolare delle aree interne, già vessati dalle inefficienze di un sistema sanitario che li costringe a rivolgersi ai privati o a viaggiare fuori Regione per avere le cure di cui hanno bisogno.
Una vergogna indicibile: parliamo di un possibile aumento fino a 100 euro al mese della tassazione per il ceto medio abruzzese.
Chissà se faranno sentire la loro voce gli assessori regionali espressione del nostro territorio, il vicepresidente della Giunta Emanuele Imprudente e Roberto Santangelo; chissà se dirà qualcosa la consigliera Carla Mannetti.
La destra di Marsilio, Verì e Quaglieri, la filiera di Fratelli d’Italia che da Roma sta strangolando l’Abruzzo, ha distrutto la sanità pubblica peggiorando le prestazioni, aumentando le liste d’attesa, disinvestendo in personale e tecnologie, per non parlare della fatiscenza delle strutture, generando un debito di quasi 200 milioni di euro che, ora, intende far pagare alle cittadine e ai cittadini.
E Biondi tace, preferendo la disciplina di partito per ottenere – prima o poi – un posto al sole a Roma, piuttosto che sbattere i pugni per difendere le abruzzesi e gli abruzzesi, ed in particolare le cittadine e i cittadini delle aree interne che, più degli altri, pagheranno i disastri del governo di centrodestra. E tacciono gli esponenti in Regione del nostro territorio.
Silenzio.
D’altra parte, in un solo anno abbiamo avuto l’aumento delle tariffe del Trasporto pubblico locale e il raddoppio dell’IRPEF per due servizi – i trasporti e la sanità – che nonostante l’impegno dei lavoratori sono considerati tra i peggiori d’Italia. Che aspetta Biondi a far sentire la sua voce? Che aspetta Marsilio a dare le dimissioni e a dedicarsi, quotidianamente e non solo nel fine settimana, al taglio dell’erba e della legna?
Attendiamo un sussulto di dignità. Altrimenti, il PD è pronto alla mobilitazione, a tutti i livelli.
Stefano Albano, segretario PD provincia dell'Aquila
Nello Avellani, segretario PD L'Aquila