Per il prossimo 31/12/2019 è previsto il termine della maggior parte degli appalti dei servizi pubblici ospedalieri della Provincia di Chieti, ma ai precari della sanità non è ancora dato sapere quale sarà il loro futuro. Parliamo di una bomba pronta a esplodere che porterà con sé conseguenze disastrose per i lavoratori, per l’utenza degli ospedali e per il territorio intero. A meno che ASL2 e Regione Abruzzo non intervengano in maniera trasparente e tempestiva.
Infermieri, OSS, Ausiliari, personale del 118 e del CUP della ASL2 Lanciano-Chieti-Vasto vivono da anni una condizione lavorativa assurda, a partire dal fatto di trovarsi a dover garantire un servizio pubblico essenziale, assunti con aziende e cooperative private.
La gestione delle esternalizzazioni, nel complesso, oltre a determinare uno spreco di risorse pubbliche, negli anni non ha portato altro che un peggioramento della qualità delle cure nel territorio e dell’organizzazione del lavoro all’interno dei Presidi Ospedalieri, generando nello stesso luogo di lavoro dipendenti pubblici di “serie A” e dipendenti privati di “serie B”.
Ora ci ritroviamo punto e a capo, a dover far fronte a un futuro nuovamente incerto, reso ancor più traballante dal fatto che alcuni di questi appalti hanno già goduto di proroghe e dal fatto che i tempi per avviare una nuova gara d’appalto o un concorso pubblico non ci sono.
L’emergenza, e la nostra preoccupazione, sta nel garantire quindi a tutti gli attuali dipendenti in appalto la continuità occupazionale garantendo loro il mantenimento di tutti i benefici maturati da contratto. Lotteremo affinché ciò avvenga nel modo più trasparente possibile, nel rispetto dei diritti dei lavoratori in primis e dei cittadini.