Il nuovo organismo istituito per ridurre il deficit sanitario in Abruzzo scatena polemiche su ruoli e gestione delle ASL.
Il consiglio regionale abruzzese ha recentemente approvato l’istituzione di una cabina di regia per affrontare il crescente debito sanitario, che ha superato i 120 milioni di euro e deve essere ridotto a 80 milioni entro il 2024. Il nuovo organismo, definito “a costo zero”, avrà il compito di supervisionare i piani di rientro delle ASL, ma ha suscitato numerose critiche per l’incompatibilità percepita nei ruoli dei suoi membri.
Coordinata dall’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, e dal dirigente del Dipartimento Sanità, Emanuela Grimaldi, la struttura include i direttori generali delle quattro ASL abruzzesi: Ferdinando Romano, Vero Michitelli, Maurizio Di Giosia e Thomas Schael. Tuttavia, i direttori si trovano in una posizione ambigua: sono responsabili della stesura dei piani di rientro, ma partecipano anche alla loro verifica. Questo ha alimentato accuse di conflitto d’interesse, poiché i dirigenti agiscono sia come controllori che controllati.
Oltre alle criticità organizzative, i numeri dipingono un quadro allarmante. Le quattro ASL regionali, nel 2023, hanno accumulato perdite significative: -46 milioni di euro per la ASL dell’Aquila, -41 milioni per Chieti, -26 milioni per Pescara e circa -7,7 milioni per Teramo. La situazione finanziaria precaria potrebbe portare a conseguenze pesanti, tra cui un possibile ritorno al commissariamento della sanità regionale, un’eventualità che la giunta di centrodestra intende scongiurare con misure straordinarie.
L’opposizione politica, rappresentata dal centrosinistra, ha criticato duramente la gestione della sanità negli ultimi anni, definendola un “fallimento” e attribuendo responsabilità dirette alla giunta guidata da Marco Marsilio. Si teme che, in assenza di una svolta, l’onere di coprire il deficit ricadrà sulle spalle dei cittadini attraverso nuove tasse o ulteriori tagli ai servizi essenziali.
Nonostante le promesse di maggiore trasparenza e rigore, la cabina di regia sembra destinata ad affrontare una strada in salita, tra problemi strutturali e crescenti tensioni politiche. Intanto, i cittadini abruzzesi restano in attesa di un sistema sanitario che garantisca sostenibilità e qualità, elementi che al momento sembrano sempre più lontani.