Dal progresso al declino: il preoccupante crollo dell'Abruzzo nella classifica LEA tra ritardi, carenze strutturali e scelte politiche discutibili
I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) rappresentano il parametro con cui viene valutata la qualità e l'efficienza del sistema sanitario regionale. Si tratta di prestazioni sanitarie che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) deve garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o con il pagamento di un ticket, al fine di assicurare un accesso equo e uniforme alle cure.
La Regione Abruzzo ha vissuto un'oscillazione tra adempienza e inadempienza, con progressi evidenti in passato e un forte crollo negli ultimi anni, coincidente con le amministrazioni di centrodestra. Analizzando i dati dal 2010 al 2023, emerge un quadro allarmante:
2010-2013: L'Abruzzo si colloca tra la 13ª e la 15ª posizione, risultando inadempiente. Questo periodo è caratterizzato dall'amministrazione Chiodi/Venturoni, durante il quale la Regione non ha raggiunto gli standard minimi richiesti.
2014-2019: Con l'amministrazione D'Alfonso/Paolucci, si registra un netto miglioramento. Dal 2014 la Regione viene considerata adempiente, avanzando fino alla 7ª posizione nel 2017 e alla 9ª nel 2019.
2020-2023: Con l'amministrazione Marsilio/Verì, si osserva un crollo verticale. Nel 2020 l'Abruzzo torna inadempiente, migliora temporaneamente nel 2021 (12ª posizione), ma poi subisce un pesante arretramento nel 2022 (16ª posizione, inadempiente) e nel 2023, quando scivola alla 18ª posizione, segnando un ritorno a livelli di criticità preoccupanti.
Il dato più evidente è che, sotto la guida di governi regionali di centrodestra, la sanità abruzzese ha subito una brusca involuzione, perdendo posizioni e qualità nell'erogazione dei servizi ai cittadini.
I LEA si suddividono in tre principali categorie:
Prevenzione collettiva e sanità pubblica: comprende vaccinazioni, monitoraggio delle malattie infettive e promozione di stili di vita sani.
Assistenza distrettuale: include le visite mediche specialistiche, l'assistenza domiciliare e i servizi di pediatria e maternità.
Assistenza ospedaliera: comprende ricoveri, interventi chirurgici, pronto soccorso e servizi di emergenza.
Con il deterioramento della sanità regionale, molte di queste prestazioni subiscono ritardi e difficoltà di accesso, con conseguenze dirette sulla salute della popolazione.
Il recente crollo della Regione Abruzzo nella classifica LEA solleva diverse preoccupazioni, soprattutto per quanto riguarda la qualità delle cure, i tempi di attesa e la distribuzione delle risorse sanitarie. Tuttavia, a incidere negativamente è stata soprattutto la gestione politica degli ultimi anni, con governi regionali che hanno operato tagli indiscriminati e mancati investimenti. Tra le criticità emergono:
Liste di attesa insostenibili per visite specialistiche e interventi chirurgici.
Carenza cronica di personale sanitario, in particolare nei piccoli centri.
Tagli alle risorse e difficoltà nel garantire un'equa distribuzione dei servizi tra le province.
Privatizzazione crescente della sanità, che penalizza le fasce più deboli della popolazione.
Per invertire la rotta e riconquistare la fiducia dei cittadini, l'Abruzzo deve avviare una riforma strutturale del sistema sanitario, investendo in potenziamento delle strutture, digitalizzazione dei servizi e assunzione di nuovo personale medico e infermieristico. Tuttavia, senza una netta inversione delle politiche sanitarie adottate dal centrodestra, il rischio è che la Regione sprofondi ulteriormente in una crisi sanitaria senza precedenti, lasciando i cittadini abruzzesi senza adeguate garanzie per la loro salute.