Sanità privata, Cisl Abruzzo: "Prestazioni sempre più a rischio"

05 Giugno 2013   11:40  

"Dopo circa 5 anni di Governo e Commissariamento della sanita' abruzzese ancora si stenta ad intravvedere la luce in fondo al tunnel di una sanita' che eroghi una soddisfacente qualita' dei servizi in un contesto di risanamento di bilancio".

Lo afferma il delegato regionale della Cisl con delega alla Sanita', Davide Farina.

"Infatti - prosegue - oltre alle quotidiane vicissitudine della sanita' pubblica che sistematicamente siamo chiamati ad affrontare e testimoniare sia nella vesti di semplici utenti che di rappresentanti degli operatori del settore, siamo alle prese con l'ormai annosa e delicata problematica della sanita' privata che vede sempre piu' a rischio prestazioni da erogare e livelli occupazionali da garantire.

Sanita' privata che ha visto, di anno in anno, sempre piu' ridurre i propri budget senza vedere una contestuale riorganizzazione che ne garantisse la sostenibilita'.

Politica che il Commissario Chiodi ha basato solo ed esclusivamente sul concetto ragionieristico del taglio lineare senza che in questi 5 anni abbia dimostrato di avere un'idea diversa e piu' efficiente di cio' che questo comparto della sanita' dovesse realizzare.

E cosi' - rileva Farina - nell'anno 2013 ha ulteriormente ridotti i budget della psicoriabilitazione del 10%, del 5% del settore della residenzialita' anziani, dell'ospedalita' privata del 10%.

Mentre per il settore della riabilitazione dei disabili permane un sinistro silenzio che non lascia presagire nulla di buono.

Si ricorda - avidenzia Farina - che questo nevralgico settore della sanita' e' da anni allo sbando senza nessun tipo di programmazione sanitaria che ne dettasse i percorsi di continuita' assistenziale.

Di contro ha visto sempre piu' depauperare il proprio patrimonio economico che nel 2007 ammontava ad oltre 100 milioni di euro ed oggi ne conta meno di 70".

"Indiscrezioni vorrebbero che per il 2013 sia previsto un taglio aggiuntivo del 10%. Qualcuno lo addebita all'applicazione della spending review, ma cio' risulta impossibile visto che il DL 95/2012 non lo prevede.

Altre voci propendono a imputare questa decurtazione generalizzata alla volonta' politica di finanziare con un nuovo accreditamento altre 4 strutture (per caso teramane?) del settore della riabilitazione.

Ma anche cio' - a parere della CISL FP - sarebbe impossibile tenuto conto sia del decreto commissariale che blocca eventuali nuovi autorizzazioni ed accreditamenti in mancanza di un preventivo piano di fabbisogno, che del parere contrario del tavolo di monitoraggio nazionale che nella riunione dell'8 aprile scorso ha evidenziato, in un passaggio del verbale la 'richiesta di chiarimenti sul rilascio di nuove autorizzazioni quando il fabbisogno individuato risulta inferiore a quello definito dall'attuale dotazione delle strutture private'.

Altro aspetto incomprensibile - e' ancora Farina - e' come mai nonostante la vigenza del Decreto Commissariale 52 del novembre 2012 sul fabbisogno regionale delle prestazioni sanitarie extraospedaliere in ambito residenziale e semiresidenziale, ad oltre 8 mesi di distanza e con l'urgenza data dall'atavico ritardo, non gli si dia concreta attuazione pianificando e negoziando con gli erogatori privati volumi e tipologie di prestazioni previste dal fabbisogno?

Peraltro, tale passaggio sarebbe propedeutico all'Accreditamento Istituzionale definitivo delle strutture che rappresenta altra nota dolente, tra le altre inadempienze, che il tavolo di monitoraggio nello scorso aprile rimarca sottolineando il continuo ritardo della Regione Abruzzo che rimanda di anno in anno la sua attuazione".


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