Sanità privata di nuovo nell'occhio del ciclone: l'Antitrust ipotizza l'esistenza di un cartello

Balza di nuovo all'attenzione della cronaca e dell'opinione pubblica la sanità privata abruzzese, da poco uscita da situazioni problematiche come l'odissea per la vendita di Villa Pini.

Ora, a seguito di un esposto presentato da Nicola Petruzzi, maggiore azionista della società Seagull che controlla il policlinico di Abano Terme e che per due anni e mezzo ha gestito l'attività di Villa Pini, l'Antitrust ha deciso di avviare un'istruttoria sulle cliniche Synergo, del gruppo Pierangeli-Spatocco, Villa Serena, Di Lorenzo e Villa Letizia.

Secondo quanto sostenuto da Petruzzi, tali case di cura avrebbero fatto fronte comune contro qualsiasi attività concorrenziale. Lo stesso imprenditore, del resto, ha lamentato la mancata acquisizione per la sua societa di Villa Pini, per la quale aveva offerto all'asta 26,75 milioni di euro, battuti dai 31 milioni offerti dalla cordata Santa Camilla, formata da Synergo, Villa Serena e Di Lorenzo.

Da tali accuse emergerebbe, dunque, come recita una nota dell'Antitrust, "la volontà delle cliniche abruzzesi di non scontrarsi tra loro nella vendita delle strutture fallite di Angelini, evitando di partecipare contemporaneamente alle aste, partecipando invece insieme all'acquisizione di Villa pini per evitare che finisse nelle mani della concorrenza".

Andrebbero quindi a delinearsi una presunta concorrenza sleale e un presunto abuso di posizione dominante, o, in altre parole, un vero e proprio cartello delle case di cura della regione per spartirsi il mercato della sanità privata, che nonostante la crisi fattura ancora qualcosa come 160 milioni circa all'anno.

Un comportamento che, sempre se effettivamente verificatosi, sarebbe contrario a qualsiasi regolamentazione, ma non se ne saprà nulla di più per più di un anno, il tempo concesso all'Antitrust per fare le opportune verifiche sulla vicenda.