Sanitopoli, è il giorno della pubblica accusa-LA DIRETTA

Del Turco in tribunale: sono grato a La Torre

14 Giugno 2010   14:11  

Davanti al GUP Angelo Zaccagnini si sta svolgendo al tribunale di Pescara l'udienza preliminare del processo "Sanitopoli" che portò all'arresto di Del Turco e mezza giunta di centrosinistra. Oggi la parola passerà alla pubblica accusa, al Procuratore Capo di Pescara, Nicola Trifuoggi, ed ai sostituti Giusppe Bellelli e Giampiero Di Florio.
La Procura ripercorrerà le tappe della complessa inchiesta, spiegherà al nutrito collegio difensivo (in tutto sono 34 gli imputati, comprese 2 società) i motivi per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio.

"Dopo atti di vilta' e slealta' viene dal Pd un messaggio di lealta' e solidarieta'. Sono molto grato all'on.La Torre". Lo ha detto a Pescara l'ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco prima dell'inizio dell'udienza preliminare relativa alle presunte tangenti nel mondo della sanita' abruzzese che il 14 luglio del 2008 porto' al suo arresto, commentando le dichiarazioni di Nicola La Torre apparse oggi su un quotidiano abruzzese. Del Turco ha poi aggiunto che in questi mesi ha avevrtito "una diversita' di toni da parte di Paolucci e Legnini, ma non basta - ha detto - per dire che il Pd in Abruzzo ha cambiato opinione, mi piacerebbe molto naturalmente, pero' questo non e' piu' un problema per me perche' la genesi di questa storia la conosco, quindi so bene come e' nata". Sul suo ravvicinamento al Pd "adesso dentro di me prevale l'aspetto della questione giudiziaria, devo cercare di risolverla - ha sottolineato Del Turco - il prima possibile perche' ho voglia di tornare a fare il mio lavoro, ho voglio di reimpegnarmi. L'Abruzzo non ha mai avuto tanto bisogno di gente che vuole lavorare per questa terra, io non faro' piu' politica in Abruzzo perche' ogni storia comincia e finisce". L'ex governatore abruzzese ha poi concluso: "non mi piace quando ci sono decisioni che vengono prese da altre parti che trascurano, peggio maltrattano, questa terra e ce ne sono un po' troppe in questo periodo".
Nell'intervista al quotidiano "Il Centro" Nicola Latorre, vice presidente dei senatori del Pd, aveva detto, tra l'altro: "Io credo che il Pd abbia il dovere di chiedere scusa a Ottaviano Del Turco, perche' con piu' forza bisognava comprendere anche l'ingiustizia che stava subendo e le conseguenze umane di una vicenda cosi' complessa".

"Oggi e' mio dovere ascoltare le ragioni della Procura e lo faccio con il rispetto necessario che porto nei confronti di un'istituzione dello Stato. Quindi sono qui ed ascoltero' con molta attenzione" ha detto ancora Del Turco.
Sull'eventuale probabilita' che la Procura depositi atti suppletivi "non mi aspetto nulla - ha detto - non riesco a capire cosa possano essere, in ogni caso - ha concluso Del Turco - sono assolutamente sereno".

Ore 16.37 - DEL TURCO LASCIA L'AULA
L'ex presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, ed uno dei suoi legali, l'avvocato Giandomenico Caiazza, hanno abbandonato l'udienza in corso al tribunale di Pescara sulle presunte tangenti nel mondo della sanita' abruzzese. "Interrompiamo la partecipazione ad un'udienza - ha spiegato l'avvocato Caiazza - in cui si parla di fatti privatissimi, dei quali non sappiamo ancora nulla. Noi accettiamo il confronto - ha proseguito l'avvocato - su fatti processuali, non su vicende private. Parliamo della discussione che ha avviato la Procura della Repubblica in relazione a circostanze di nessun rilievo processuale che attengono alla vita strettamente privata del presidente Del Turco. Ho rappresentato al giudice - ha proseguito l'avvocato Caiazza - la nostra indisponibilita' ad accettare questo piano del confronto processuale. Ci saremmo aspettati con un deposito di indagini suppletive che finalmente si fornisse qualche documento, uno straccio di prova di riscontro delle accuse di Angelini. Dobbiamo ascoltare pettegolezzi poco commendevoli: ci alziamo e ce ne andiamo. Quando il processo - ha concluso l'avvocato Caiazza - ritorna ad essere un processo noi ritorniamo qui". Da parte sua l'ex governatore abruzzese, Ottaviano Del Turco, ha detto: "quando non si hanno molti argomenti per dimostrare un'accusa cosi' rilevante come quella che ci e' stata mossa si ricorre al dileggio personale". Del Turco ha poi aggiunto: "pensavamo di ascoltare in questa circostanza, un racconto circostanziato delle indagini, dei soldi trovati, nulla di tutto questo. Abbiamo sentito - ha proseguito - un racconto che e' la riproposizione di tutte le testimonianze di Angelini, senza tenere conto di nulla, ne' del verbale dei carabinieri nel corso di questa inchiesta. Francamente - ha concluso Del Turco - questo ci sembra troppo".


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