Sanitopoli, il giorno delle prime certezze

L'udienza preliminare

11 Maggio 2010   15:04  

Domani 12 maggio, al Tribunale di Pescara, si terrà l'udienza preliminare relativa all'inchiesta su presunte tangenti nella sanità abruzzese, che nel luglio 2008 portò all'arresto dell'allora presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, assessori ed imprenditori.

A dare il via allo scandalo ''sanitopoli'', fu il re delle cliniche private abruzzesi, Vincenzo Maria Angelini, che confesso' ai magistrati di aver pagato circa 15 milioni di euro di tangenti all'ex-presidente della regione Ottaviano Del Turco, in cambio di favori per il suo Gruppo Villa Pini.

Sanitopoli, la parola ai giudici. Il 12 maggio si terrà infatti la prima ed attesissima udienza preliminare al Tribunale di Pescara, davanti al Gup Angelo Zaccagnini. che dovrà decidere o meno sul rinvio a giudizio, cioè se sussistono elementi sufficienti per celebrare il processo vero e proprio.

Alla sbarra in tutto 32 persone e due società, la Villa Pini Srl e la Barclays Bank. Tra i principali indagati oltre all'ex governatore Del Turco, il grande accusatore Vincenzo Angelini, l'ex presidente della Fira Giancarlo Masciarelli, diversi assessori regionali dell'epoca, oltre all'onorevole del Pdl Sabatino Aracu ed anche componenti della ex giunta regionale Pace, ex presidente compreso.

La complessa inchiesta coordinata dal Procuratore Capo Trifuoggi coadiuvato dai sostituti procuratori Bellelli e Di Florio, ha messo in evidenza un vero e proprio sistema di corruzione a vari livelli.

Il grande accusatore Angelini, messo alle strette dalle inchieste della magistratura, decise di vuotare il sacco rivelando di aver pagato per anni tangenti ai politici in cambio di favori per le sue aziende nel settore della Sanità Privata.

Tangenti quantificabili in circa 15 milioni di euro, per averne, ovviamente, in cambio molti di più di quelli che gli sarebbero spettati in un regime di convenzione con le Asl.

Tra i beneficiari delle tangenti spicca l'ex governatore Del Turco il quale, attraverso le pressioni dei suoi fedeli collaboratori Quarta e l'ex capogruppo del Pd Cesarone, avrebbe ricevuto da Angelini ingenti somme in cambio di delibere compiacenti.

Del Turco si é sempre difeso dicendo che il suo tesoro non é stato mai trovato e che c'é una relazione dei Nas che dimostrerebbe l'austerity imposta alle cliniche private in una fase di profonda crisi economica.

L'accusa, dal canto suo, pone sull'altro piatto della bilancia un'infinità di riscontri probatori che inchiodano Del Turco alle sue responsabilità precisando che non é necessario trovare fino all'ultimo centesimo per dimostrare di aver ricevuto tangenti e che in ogni caso la famosa relazione dei Nas, spacciata per elemento chiave in favore dell'ex presidente della Regione, é in realtà un vecchio documento già noto alla Procura che non scalfisce di un millimetro il granitico impianto accusatorio.

 


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