Sanitopoli: le assunzioni a Villa Pini "imposte" dai politici

30 Settembre 2011   14:41  

Sembrava all'apparenza un'udienza di routine, la prima dopo la pausa estiva per il processo Sanitopoli. Lo sembrava ancor di più quando, in fase di appello, si é constatata l'assenza per motivi di salute di Annamaria Sollecito, la moglie di Angelini, teste tra i più attesi per la quale il giudice De Santis ha anche disposto una visita fiscale.

Si sapeva già dell'indisponibilità dell'ex moglie dell'Onorevole Aracu per la quale il suo avvocato Giulia Buongiorno ha chiesto un rinvio dell'esame. Tuttavia a tenere banco, oggi, la deposizione di alcuni dipendenti del Gruppo Villa Pini, tra tutti due ex dirigenti: l'ex responsabile del personale dal 2006 Giuseppe De Iuliis e soprattutto Antonio Salvatore, da trenta anni alle dipendenze del gruppo, prima come direttore del personale e poi come responsabile delle pubbliche relazioni e supervisore. Entrambi hanno fatto riferimento alle assunzioni di persone segnalate da politici, in particolare da Mazzocca, Bucciarelli e Cesarone. De Iuliis ha riferito che all'epoca in clinica c'era un rapporto di due dipendenti ogni posto letto, un enormità rispetto anche alla legge regionale 86 dell'88 che imponeva dei limiti. Si trattava di assunzioni superflue, specie quelle relative al personale ausiliario, già dal 2007 quando la clinica accusava sofferenze di natura economiche. Angelini, tuttavia, quando si trattava di riconsiderare la posizione di alcuni dipendenti in scadenza di contratto specificava che alcune di queste bisognava tenerle perchè lo aveva segnalato questo o quel politico. Antonio Salvatore é entrato ancora più nel dettaglio spiegando che la parabola discendente del Gruppo Villa Pini é iniziata con l'ingresso di Gianluca Zelli e della moglie Barbara Garofalo, sono stati loro - ha riferito Salvatore - a determinare il tracollo finanziario del gruppo, Angelini si limitava a prendere decisioni solo formalmente e ad assumere personale sotto pressione e ricatti. E' stato ricordato, nello specifico, l'assunzione di numerose infermieri rumene tutte segnalate da Cesarone e del colloquio di alcune persone che riferirono che dovevano essere assunte perche' erano state mandate da Mazzocca e Cesarone. Un dipendente, poi, era stato assunto a tempo indeterminato al centralino, anche se non ce ne era bisogno, solo perchè il padre era funzionario della Asl, mentre un'altra, assenteista e qualitativamente scarsa, solo perchè era moglie di un grande amico di Cesarone, non poteva essere licenziata, anche per via delle continue minacce da parte del marito. In conclusione di seduta, poi, l'episodio più eclatante, su sollecitazione dell'avvocato di Angelini Ciprietti, Salvatore ha riferito di un fatto accaduto nel 2009 quando una ex dipendente del Gruppo Angelini, molto vicina agli ambienti di Forza Italia, si recò tutta allarmata in clinica dicendo che Angelini correva un serio pericolo perchè aveva tirato in ballo noti personaggi locali e nazionali e per questa ragione Forza Italia, ma in particolare Berlusconi in persona se l'era legato al dito esprimendo la volontà di distruggerlo.


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