Sanitopoli, parla la moglie di Angelini: "Del Turco minacciava di far fallire l'azienda"

20 Ottobre 2011   08:13  

"Ho temuto per la sua vita. Non lo lasciavo mai, avevo paura che si sparasse". E' il racconto, tra le lacrime, della moglie di Angelini, Anna Maria Sollecito, testimone al processo su presunte tangenti nel mondo della sanita' abruzzese.

La donna ha riferito ai giudici che il marito nell'ottobre del 2007 era molto depresso e che non riusciva piu' a dormire. "Cercavo - ha detto - di capire il motivo del suo stato ma lui era chiuso, impenetrabile. Dopo aver tanto insistito si e' aperto e mi ha raccontato delle pressioni che subiva da Del Turco, Cesarone, Quarta e il loro entourage. Minacciavano mio marito dicendogli che se non avesse aderito alle loro richieste di denaro avrebbero fatto fallire l'azienda".

La moglie dell'ex titolare di Villa Pini ha detto di aver saputo dal marito di quattro dazioni effettuate nel 2007. "Ho cercato - ha aggiunto - di convincere mio marito ad andare dai carabinieri e quindi gli ho detto di mantenere tracce di questi soldi. Lui non voleva perche' temeva per il futuro della clinica e per quello delle nostre figlie".

La donna ha riferito di essersi lamentata una volta con Cesarone sulla situazione della clinica: "lui disse a mio marito che doveva stare zitto, di stare attento e che se non fosse stato per loro l'avrebbero gia' arrestato". La testimone ha sostenuto che Cesarone forniva anche i nomi di alcune persone da assumere. Dal marito avrebbe saputo anche dei soldi dati all'ex manager della asl di Chieti Luigi Conga e di 15 mila euro all'ex assessore Boschetti.

La moglie di Angelini ha parlato anche di Masciarelli: "voleva che mio marito vendesse la Sanatrix a Vittorini, ma noi non volevamo". La testimone ha aggiunto che non avevano intenzione neanche di vendere Villa Pini a De Benedetti. Tra le altre cose ha parlato anche della gestione della clinica di Gianluca Zelli: "al suo arrivo mio marito non ha piu' avuto voce in capitolo".

Nel corso del controesame la Sollecito ha detto che quanto riferito in aula gli e' stato raccontato dal marito, su alcune domande si e' avvalsa della facolta' di non rispondere, in quanto imputata a Chieti per bancarotta. Da segnalare le urla di Angelini a Conga: "non ti vergogni a guardarmi? Che guardi? Fai lo spiritoso?". Segue il richiamo del presidente del collegio e l'uscita di Angelini dall'aula. Poco dopo la replica di Conga: "non ho fatto nulla, non lo stavo guardando".


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