Santino Licalzi: «La Polizia ha sempre meno mezzi, fondamentale la collaborazione dei cittadini»

25 Gennaio 2013   10:02  

Violenza, un fenomeno che a L'Aquila forse nel passato era sottaciuto.

Negli ultimi tempi fatti gravi si sono registrati anche in città, forse perché anche a seguito del sisma, sono cambiate le condizioni di vita dei cittadini, che modificando la propria condizione vivono difficoltà che possono portare a sopportare meno le fatiche a far sfociare i disagi in violenza.

Quali che siano le motivazioni antropologiche e sociologiche dello scatenarsi della violenza, una cosa sola bisogna tenere a mente: la violenza deve essere sempre denunciata.

I poliziotti da soli non ce la fanno.

"Con meno risorse, avremo meno uomini. Non si deve legare le nostre problematiche ad un episodio singolo. Se un aggressione non viene denunciata, difficilmente possiamo intervenire".

A dircelo è Santino Licalzi, poliziotto intervenuto negli studi di Abruzzo24ore.tv.

"L'Aquila ha due volanti, ma il territorio si è esteso in modo sproporzionato. Difficile essere in più luoghi contemporaneamente, ma se i cittadini segnalassero eventi preoccupanti, potremmo decidere di intervenire. Spesso i cittadini non chiedono aiuto".

"Manca dal 2010, quando fu chiesto all'allora Questore - spiega Licalzi- il poliziotto di quartiere. Prima del terremoto era in centro storico, ora sembra non sia più utile. Si è vero sono cambiate le condizioni, ma il centro storico è quasi terra di nessuno, quindi una figura in centro che possa monitorare, anche sui cantieri, sarebbe valido aiuto".


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