Una montagna di oltre 1.200 miliardi di euro rappresenta il debito accumulato da tasse e multe non pagate, stipate nei meandri della riscossione per anni, se non decenni. Il governo ha deciso di intervenire su questa problematica, ma si trova di fronte al rischio di non recuperare la maggior parte di questi fondi, considerati praticamente irrecuperabili.
Al 31 dicembre 2023, il magazzino della riscossione contava 1.206,6 miliardi di euro di cartelle non riscosse, distribuite in circa 163 milioni di documenti di vario tipo, accumulati dal 2000 ad oggi. Tuttavia, più del 90% di questa cifra è considerato irrecuperabile. Ciò include debiti intestati a soggetti deceduti, a imprese cessate, a nullatenenti e a coloro verso cui sono già state effettuate attività di recupero senza successo.
Per affrontare questa situazione, il governo ha istituito una commissione speciale incaricata di valutare e proporre soluzioni per ridurre questo debito. Si prevede che le prime proposte, relative alle cartelle più vecchie (dal 2000 al 2010), saranno presentate entro il 31 dicembre 2025.
Il nuovo fisco, come afferma il governo, cerca di agevolare i contribuenti in difficoltà consentendo rateizzazioni dei debiti fiscali, anche se ciò comporta un impatto finanziario per lo Stato. Tuttavia, l'obiettivo rimane quello di ridurre la pressione fiscale, con un'attenzione particolare alle fasce di reddito medio.
Nel frattempo, sono in fase di consultazione 9 testi unici sul sistema fiscale, con l'obiettivo di approvarli entro l'estate, mentre il prossimo passo riguarda il testo unico sulle dogane.