Scandalo rifiuti: sei imprenditori edili denunciati per smaltimento illegale

08 Aprile 2025   19:57  

Indagini rivelano gestione illecita di oltre 30.000 tonnellate di rifiuti da cantiere nel Pescarese, coinvolgendo sei imprese edili locali.

Nella provincia di Pescara, recenti controlli effettuati dai Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (NIPAAF), in collaborazione con i tecnici dell'ARPA Abruzzo, hanno portato alla luce gravi violazioni nella gestione dei rifiuti da cantiere. Le ispezioni, condotte in dieci cantieri edili, hanno evidenziato che sei imprese locali hanno smaltito illegalmente oltre 30.000 tonnellate di materiali di scavo, configurando il reato di gestione non autorizzata di rifiuti.

Secondo il D.P.R. 120/2017, le terre e rocce da scavo possono essere considerate sottoprodotti e quindi escluse dalla disciplina dei rifiuti, a condizione che vengano rispettati specifici requisiti e presentate le dovute comunicazioni agli enti competenti. Tuttavia, le imprese coinvolte hanno omesso di inoltrare tali dichiarazioni all'ARPA e ai Comuni interessati, rendendo di fatto questi materiali classificabili come rifiuti e soggetti alle normative sul loro corretto smaltimento.

A seguito delle violazioni accertate, i titolari delle sei imprese sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Pescara per attività di gestione di rifiuti non autorizzata. La maggior parte di essi ha successivamente regolarizzato la propria posizione, adempiendo alle prescrizioni imposte e pagando le sanzioni previste, il che potrebbe portare all'archiviazione dei procedimenti penali a loro carico.


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