Sciopero della pagnotta: crollano le vendite nei negozi

Contro il carovita consumatori in rivolta

18 Settembre 2008   15:40  

Tutti uniti in piazza per opporsi al carovita. Lo sciopero della pagnotta è oggi in corso di svolgimento in tutta Italia, per ricordare al Governo, al Parlamento e alle istituzioni regionali la priorità tutelare il potere d'acquisto degli italiani. E che, per configurarsi come tale, chiedono le associazioni, deve comportare un boicottaggio da parte dei consumatori proprio verso quei «prodotti che hanno registrato i maggiori aumenti». Il pane (+30% rispetto al 2008) appunto, oltre alla pasta (+35% rispetto al 2008) e ai carburanti ( la spesa per la benzina è aumentato nel 2008 di 204 euro, mentre quella per il gasolio di 312 euro).
«Speculazione finanziaria e caro-petrolio, hanno rilanciato le sedici sigle a difesa dei consumatori, unitamente a comportamenti irresponsabili di numerosi operatori, sono le cause del forte aumento dell'inflazione e della caduta dei consumi. I dati presentati dall'Istat, sottolinea tra gli altri Codacons, sono allarmanti: il tasso d'inflazione è stato rivisto al rialzo e segna a fine agosto «un +4,1%. Una tendenza che avrà ripercussioni pesantissime sulle tasche dei cittadini, e determinerà a fine anno una maxi-stangata da 1.700 euro a famiglia. Per di più, ribattono le associazioni, gli effetti della delicata situazione economica già si vedono: «una mensilità di lavoratori e pensionati è stata bruciata dagli aumenti già avvenuti e un'altra mezza mensilità sarà bruciata dall'aumento delle tasse a causa dell'inflazione.
Alle ore 12 l’affluenza alle salumerie e supermercati, era del 39,60 per cento in meno rispetto alla stessa ora dei giorni precedenti.
Diverso invece il dato dell’ affluenza nelle varie provincie. Nella provincia di Napoli si registra il maggior calo della affluenza ai market con – 44,1%, seguito da Roma con – 42,2%, Torino con -41,5%, Palermo con -40,3%, Genova con –39,6%, Milano con -39,2%, Treviso con – 38,6%, Bergamo con -38,1%, Firenze con -37,9%, Bari con -37,5%, Cagliari con -37,1%, Campobasso con -36,4%.

Non sono ancora disponibili dati relativi alle principali città abruzzesi, ma il dato non dovrebbe discostarsi dalla media italiana, cioè il 30%.
Alcuni dei consumatori intervistati hanno dichiarato che “da tempo hanno già rinunciato ad acquistare il pane fresco tutti i giorni dovendo accontentarsi di riciclare il pane del giorno prima”.
“Il dato delle ore 12 conferma che gli italiani sono davvero preoccupati del caro vita – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani – In Italia abbiamo assistito ad una lievitazione dei prezzi dei generi di prima necessità pari al doppio della media europea.”


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