Sconfitta elettorale del centrosinistra, Pietrucci: demolire e ricostruire con i giovani

15 Giugno 2022   11:23  

Abbiamo perso malissimo. E abbiamo bisogno di reagire, subito e bene.

La vittoria di Biondi – a cui doverosamente faccio come mio Sindaco gli auguri di buon lavoro – stava nelle cose, dopo un solo mandato e con l’unità del centrodestra.

Ma la nostra sconfitta elettorale è pesantissima e ci impone una riflessione severa, una svolta, un cambio di marcia.

Molti, come me, nei mesi passati avevano provato a unire il centrosinistra individuando un candidato unico e unitario: purtroppo resistenze antiche, nuove recriminazioni, dubbi e aspettative personali alla fine non lo hanno consentito.

Così, facendo buon viso a cattivo gioco, abbiamo sperato che il primo turno fosse una sorta di “primarie” con cui scegliere chi – tra Stefania e Chicco – avrebbe sfidato Biondi al ballottaggio. Ma l’esito è stato più duro di quanto si potesse immaginare. E il giudizio degli elettori è stato implacabile.

Di fronte alla situazione straordinaria dell’Aquila e alle sfide future – la ricostruzione pubblica, la sanità, i progetti strategici del PNRR – si è pensato di proporre una figura autorevole, esperta e competente sul piano istituzionale. Ma è clamorosamente mancato l’appeal, la simpatia, la familiarità, l’affetto, quella possibilità di entrare in sintonia profonda con le persone.

Nonostante l’impegno generoso in campagna elettorale, siamo rimasti distanti dal sentire comune.E siamo stati puniti per lo scarso coraggio a investire su energie più giovani che pure ci sono e che hanno competenze e passione da offrire.

Questo voto chiude una stagione della nostra politica cittadina. E apre le porte a una generazione nuova e a persone che possono dare un contributo originale, fresco, innovativo.

Stefania potrebbe essere la prima a dare l’esempio e a favorire un ricambio, un investimento e una responsabilità sul gruppo bello e affiatato di consiglieri del centrosinistra che è stato eletto.

Ripartiamo da loro, in rapporto stretto con gli eletti delle liste di Chicco, per rimettere radici tra la gente: all’università e nei luoghi di lavoro, nei quartieri e all’ospedale, dentro le scuole fra gli insegnanti, nelle frazioni e nei paesi, negli spazi di socialità, dove si pratica lo sport, tra le nostre montagne, ovunque ci sia un problema e un interesse pubblico.

Ripartiamo dai problemi semplici e seri: perché la gente ha paura della crisi, chiede ascolto e tutela, si aspetta buoni servizi, vuole sperare in un futuro migliore.

Al PD serve un bagno di umiltà ad ogni livello, la capacità di farsi contaminare da critiche e proposte. Non basta “aprirsi”: deve buttarsi nella società, sporcarsi le mani, tornare ad essere (non a proclamarsi) una forza popolare. Non basta dare una tinteggiata di vernice su un muro con le crepe. Con o senza la disponibilità di un Superbonus 110%, dovremmo “demolire e ricostruire” per rifare una casa solida e efficiente.


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