In Italia è il consenso a dettare la legge. Si è capito. Non il dissenso fonte di critica e autocritica, ma il consenso: l'approvazione silenziosa e un pò distratta dei passanti, dei telespettatori, punti infinitesimali dell' immensa rete mediatica che ci sovrasta e ci contiene tutti, compreso il Governo che pare si sia dovuto piegare ai risultati degli ultimi sondaggi, non proprio benevoli riguardo alla linea politica attuata dal Ministero dell'Istruzione in merito alla razionalizzazione della scuola. Emergono così da parte di Ministri e politici della maggioranza le prime timide aperture al confronto sulla riforma dell' Università, una manovra che a quanto sembra non seguirà lo sfortunato iter della legge 133,e che verrà affidata, stando alle notizie del momento, ad un disegno legislativo da discutere e vagliare in sede parlamentare.
La prima ad avanzare l'ipotesi di un dialogo è la Lega, che attraverso l' intervista di Calderoli rilasciata a Repubblica ha fatto sapere che non intende più "cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza", facendo esplicito appello alla partecipazione di Veltroni nella discussione della riforma sulle Università . Il leader del Pd tuttavia non sembra interessato ad alcuno scambio che non metta in discussione e annulli i tagli imposti dalla legge Gelmini . Intenzione condivisa da Forze sindacali, docenti, ricercatori e studenti, che mostrano di continuare sempre più decisi la protesta contro la 133 anche tramite proposte alternative a quelle del Governo, come l' utilizzo della "previsione pluriennale di crescita del finanziamento", con lo scopo di accrescere la media italiana avvicinandola a quella Ocse, l'introduzione del reclutamento straordinario per sfoltire le file del precariato, e la ripresa di quello ordinario cercando però di evitare le immissioni concentrate nel tempo, e dare nuova linfa al processo di immissione delle nuove generazioni di insegnanti e personale Ata nell' area della formazione pubblica.
L' Abruzzo. Intanto nella Regione si avvicina la scadenza dei termini (30 novembre) per la presentazione dei piani di ridimensionamento da parte delle Province. Un compito estremamente complesso da assolvere in un clima di protesta capillarmente diffuso e vigoroso come quello emerso negli ultimi giorni. Ma la legge è legge, e il decreto 133 approvato dal Senato lo scorso 29 ottobre non sembra concedere sconti. Occorrerà una regia magistrale nell' accorpare, smembrare, chiudere e ricollocare le scuole, i docenti e i presidi, specie in un arco di tempo talmente ristretto da non concedere ampi confronti sulle scelte più opportune da attuare.
Un ruolo difficile dunque, quello che è chiamato a rivestire il neo assessore all' Istruzione Gaetano Cozzi, che ha presentato qualche giorno fa a sindacati, Comuni e dirigenti scolastici il piano di ridimensionamento elaborato dall' Amministrazione Provinciale di Pescara, in riferimento agli istituti cittadini al di sotto dei 500 alunni e a quelli montani con un numero di studenti inferiore a 300.
Il piano tagli. Il Liceo artistico e l' Istituto d'arte entrambi al di sotto dei 500 studenti verranno probabilmente accorpati in un nuovo Polo artistico, che manterrà le stesse sedi ma avrà un' unica dirigenza. Abbastanza plausibile sembra essere anche l'ipotesi di un terzo Liceo scientifico nel capoluogo pescarese: Il Da Vinci e il Galilei superano in effetti il limite massimo di 900 studenti, contandone ad oggi 1.631 il primo e 1.667 il secondo. A Cepagatti la manovra potrebbe determinare situazioni più traumatiche: i 61 alunni del Professionale infatti potrebbero trovarsi a breve di fronte la chiusura del proprio istituto per essere fagocitati dall' Agrario di Alanno, che trovandosi a 20 km di distanza li costringerebbe ad una mobilità di certo non auspicata, nè economicamente indolore per le famiglie meno fortunate. La vecchia sede in compenso dovrebbe ospitare il convitto dell' Alberghiero ad oggi situato a Montesilvano, un ' operazione che produrrebbe un risparmio di circa 180 mila euro annue all' amministrazione della Provincia.
Per quanto riguarda le scuole medie il piano di ridimensionamento coinvolgerà il Foscolo-Fermi che essendo sottodimensionato verrà accorpato al Quinto Circolo di San Donato, la scuola media Croce probabilmente destinata a fondersi con l' istituto Antonelli, ed infine la media Montale da accorpare alla Virgilio-Carducci. Al disegno di accorpamento dovranno assoggettarsi anche gli istituti comprensivi di Carpineto, Montebello Farindola,Civitella, Villa Celiera, Caramanico, San Valentino, Torre dè Passeri e Tocco.
Ultim' ora: voci di corridoio affermano che il suddetto piano di ridimensionamento sia stato elaborato e siglato senza consultare minimamente i dirigenti scolastici della Provincia. La cosa deve aver creato perplessità e malumore nelle presidenze degli istituti sparsi nel territorio, data l'immediata convocazione del Collegio dei Presidi della Provincia di Pescara presso il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci, tenutosi stamane al fine di conoscere il piano tagli, ed approfondire le motivazioni dell' esclusione. Una strana estromissione, sulla quale intende far luce lo stesso sindaco D' Alfonso, che a tal proposito pare voglia convocare (a breve) tutti i dirigenti scolastici del Comune di Pescara, per avviare un tavolo di confronto sulle disposizioni previste dalla razionalizzazione Gelmini.
GDC
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