Se per la ricostruzione bisogna raschiare il fondo del barile prima ancora di partire

28 Luglio 2012   13:23  

La ricostruzione del cratere sismico abruzzese, sarà un'osservazione ovvia, ma non scontata, è un fatto prima di tutto di soldi.

Soldi che già non bastano più, soldi finiti chissà dove, soldi che arrivano in zona Cesarini.

Ma andiamo con ordine.

L'oramai ex-commissario Gianni Chiodi aveva sempre garantito i soldi per avviare i cantieri erano in cassa e che sarebbero bastati per i primi importanti passi della ricostruzione. Stessa rassicurazione è arrivata dal ministro Fabrizio Barca.

La cruda realtà è invece che spendibili in realtà ci sono solo, si fa per dire, 398 milioni di euro, degli oltre due miliardi messi a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti.

Una miseria a ben vedere: se si pensa che per i progetti già approvati e che possono diventare finalmente cantieri nei prossimi mesi servirebbe già un miliardo di euro. Resta da chiederci  a cosa sono serviti con esattezza l'oltre miliardo e mezzo di soldi già spesi, visto che la ricostruzione pesante, il grosso della sfida, di fatto ancora non è partita.

Ieri all 'assemblea cittadina di piazza Duomo gli onorevoli Lolli e De Angelis hanno portato da Roma un altra brutta notizia: ci sono 85mila cartelle esattoriali di Equitalia che presto arriveranno ai cittadini e alle aziende aquilane. E inoltre sul pacchetto di aiuti ed agevolazioni per l'economia del cratere del cosiddetto ''De minimis'' non c'è ancora nessuna certezza. Insomma: altro che sgravi fiscali per far ripartire l'economia, il rischio è che arriverà un salasso fiscale dagli effetti devastanti.

Parallela prosegue la battaglia giuridica tra Comune dell'Aquila e Presidenza del Consiglio dei ministri intorno a famosi fondi Giovanardi, ancora bloccati e che dovrebbero servire per interventi sociali a favore delle fasce deboli della popolazione.

ll Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Comune  che aveva contestato la graduatoria e i criteri di ripartizione. Il Comune ricorrerà in appello, e dunque i 12 milioni di euro rimarranno congelati per chissà quanto altro tempo ancora.

Concludiamo con almeno un buona notizia: questa notte la Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento con il quale vengono assegnati 26 milioni di euro al Comune dell’Aquila per coprire il fabbisogno dell’equilibrio di bilancio. 


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