Sedi diplomatiche e culturali all´estero: Danieli attiva piano d

02 Maggio 2007   16:31  
Con la firma sul contratto di affitto per una nuova sede del Consolato italiano di Montevideo in Uruguay lo scorso mese, il viceministro agli Esteri Franco Danieli (nella foto) aveva voluto "dare l´addio alla vecchia concezione ottocentesca per cui i consolati dovevano trovare sede in ville prestigiose". Ora l´ambizione è di fare un salto sul futuro. Si chiama leasing immobiliare e consentirebbe allo Stato di risparmiare un giorno i soldi degli affitti i per i consolati di tutto il mondo. "Stiamo lavorando con il Ministero dell´Economia e della Finanza per non buttare più soldi in affitti. Parliamo di molti soldi, perché in alcuni paesi i costi di locazione sono piuttosto alti. Con il sistema del leasing potremmo nel giro di qualche anno diventare proprietari degli immobili e abbattere questa voce di spesa", annuncia Danieli in un´intervista a ´Gente d´Italia´, il quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia. Insomma, risparmiare. Ma anche, dice Danieli, trovare "luoghi funzionali e accessibili e ciò sia pensando a chi ci lavora, che agli utenti. Questo sforzo prosegue con il completamento della ristrutturazione della rete in Argentina e con l´avvio di procedure finalizzate a una diversa collocazione delle attuali sedi consolari di Monaco di Baviera e Stoccarda". Della stessa matrice un altro progetto sul quale starebbe lavorando alla Farnesina, quello sugli Istituti di Cultura. Non tanto la dislocazione di questi nel mondo virtuale di "second life", al quale hanno già pensato da soli dimostrando sensibilità per un crescente interesse alla comunità virtuale, ma la razionalizzazione delle loro sedi nel mondo reale. "Gli Istituti di Cultura rischiano frequentemente di vivere e operare in sedi inadeguate. E´ opportuno invece che possano essere realmente presenti sul territorio. L´ipotesi concreta - spiega Danieli - è utilizzare le sedi, o le ex sedi, di ritrovo delle comunità italiane nel mondo. Abbiamo luoghi straordinari, prestigiosi, vasti, affascinanti e centrali, luoghi creati, curati e tenuti vivi per decenni dalle nostre comunità e che magari oggi sono sottoutilizzati. ´Quello che ho in mente - prosegue il Viceministro per gli Italiani nel mondo - è un monitoraggio delle sedi che sono proprietà della comunità italiana e che sono sottoutilizzate. Vorrei che fossero valutate da un punto di vista tecnico e di modo da poter trasferire lì una parte della rete degli Istituti di Cultura. Ovviamente dove le condizioni fisiche di ubicazione e di sicurezza lo consentono". Danieli spiega i vantaggi dell´iniziativa: "Otteremmo un risparmio economico. L´istituto darebbe un affitto, contenuto, alle comunità italiane proprietarie delle mura, che continuerebbero a svolgere lì le loro attivita´. Gli istituti troverebbero collocazione in questi luoghi che sono al 90% dei casi luoghi importanti e all´interno del tessuto urbano, creati anche cento anni fa, quindi nei cuori delle città, mentre oggi spesso gli istituti di cultura si trovano in zone lontane o diverse dai centri. Otterremmo anche - conclude Danieli - il risultato di una presenza in un tessuto anche sociale, comunitario, vivo e partecipato. Questo è un segno di discontinuità rispetto alla passata gestione". (Adn-Kronos)

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore