''Sedici ore di formazione prima di entrare in un cantiere''

Al via l'innovazione contrattuale in edilizia

25 Settembre 2008   14:49  

Sedici ore di formazione prima del primo minuto di lavoro, per garantire professionalità e sicurezza ai lavoratori che entrano in cantiere per la prima volta. E’ questa l’importante innovazione introdotta nel Ccnl delle costruzioni stipulato nel Giugno scorso.

L’iniziativa è stata presentata stamane dall’Ente Formazione e Sicurezza Edile di Pescara, in occasione della Giornata nazionale della Formazione in Edilizia promossa da Formedil, con una conferenza stampa cui hanno partecipato il presidente dell’Ente, Pietro Antonio D’Intino e il direttore Vittorio Gervasi, il coordinatore regionale del Cpt (Comitato paritetico territoriale), Paolo Corina, il Vice-Prefetto di Pescara, Ida De Cesaris, il Dirigente del servizio prevenzione e protezione ambienti di lavoro Asl, Antonio Caponetti e Sandro Mancini,della Direzione provinciale del Lavoro di Pescara.

Le “16 ore” sono uno strumento concreto che il sistema paritetico delle costruzioni ha individuato per ridurre gli infortuni nei cantieri, puntando sulla formazione dei lavoratori e sul trasferimento agli stessi di quelle conoscenze di base indispensabili per lavorare in sicurezza. Dal primo gennaio 2009, infatti, ogni impresa che deciderà di assumere un lavoratore di prima esperienza dovrà provvedere alla sua formazione di base attraverso le “16 ore” prima di entrare in cantiere. Lo stesso lavoratore che deciderà di impegnarsi nel settore edile, inoltre, potrà provvedere da sé e gratuitamente alla propria formazione, presso gli Enti di formazione edile del territorio.

“Oggi, grazie al nuovo Contratto collettivo di lavoro – ha detto il presidente Esep, Pietro Antonio D’Intino – si celebra per la prima volta la giornata nazionale della formazione in edilizia, l’occasione giusta per far conoscere questa innovazione, unica nel panorama italiano, che permetterà alle imprese di contare su una manodopera più consapevole e attenta, e ai lavoratori di applicare in  modo idoneo le misure di sicurezza messe a disposizione dalle aziende”. Per il presidente dell’Esep l’obiettivo da raggiungere è quello di impartire una sorta di “minimo etico” di formazione prima del primo minuto di lavoro, e di trasmettere i concetti chiave della sicurezza su due versanti: le regole da seguire in cantiere e le nozioni chiave del mestiere necessarie per lavorare in sicurezza. “Da Gennaio 2008, inoltre – ha aggiunto D’Intino – abbiamo attivato un servizio di assistenza tecnica in cantiere (sono 180 i cantieri visitati in 8 mesi), che consiste nell’effettuazione di sopralluoghi tecnici presso i cantieri, allo scopo di favorire l’attuazione delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro, nonché sulle condizioni ambientali in genere”.

A parere del funzionario della sicurezza, Sandro Mancini, la cui competenza in edilizia riguarda appunto il monitoraggio sul territorio, le visite in cantiere sono importanti anche per scongiurare la presenza di lavoratori non regolarizzati. “Questo è possibile, oltre alle visite di controllo, anche grazie al Decreto Bersani, che ha introdotto la possibilità di ‘cacciare dal cantiere’ la ditta con personale non autorizzato presente in misura superiore al 20% rispetto ai regolari”.

L’iniziativa delle 16 ore nasce anche per migliorare la percezione del rischio, cioè la capacità degli imprenditori e dei lavoratori stessi di avvertire la pericolosità di certe lavorazioni. Spesso, infatti, l’operaio non sa cosa può essere pericoloso in un cantiere e quali accorgimenti utilizzare per scongiurare possibili infortuni, per questo motivo il corso di 16 ore può essere un modo per diminuire ancora di più il rischio di incidenti mortali, una percentuale tra l’altro già in diminuzione, secondo i dati Inail 2007. Antonio Caponetti ha infatti anticipato alcuni dati relativi all’ultima indagine Inail che saranno resi noti domani, dai quali emerge che in Abruzzo nel 2007 ci sono stati 25 incidenti mortali (di cui 16 in itinere, cioè su strada e non direttamente in cantiere), su 502.000 occupati. “Un numero più basso rispetto agli anni dal 2000 al 2006 – ha detto Caponetti - che può ancora migliorare agendo sui comportamenti, una cosa non facile, ma che sta migliorando anche grazie alla maggiore diffusione di una cultura della sicurezza”.

(VT)


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