Sei Nazioni: tutte le strade portano a Roma..anche se c'è la neve

Sei Nazioni atto secondo. Archiviata la sconfitta dello Stade de France, la concentrazione è tutta diretta al match di sabato contro l'Inghilterra. Brunel effettua due cambi nel quindici sceso in Francia e inserisce Gonzalo Canale a primo centro e Marco Bortolami a seconda linea. Le previsioni parlano di uno storico pienone allo Stadio Olimpico e di possibili nevicate.

Procediamo con calma. La neve forse ci sarà a Roma, non durante il match, ma probabilmente nelle ore antecedenti. Quello che possiamo dire con approssimativa certezza è che la partita si giocherà. L'imponente piano neve prevede un tempestivo intervento in caso di nevicata per liberare campo e vie d'accesso dal manto bianco.

Sabato è e resterà un giorno chiave nella storia del rugby azzurro. Una nuova rinascita, un nuovo inizio. Si riparte in 70.000.

Per questo gli assenti ingiustificati non dovranno esserci. Per chi dovrà partire dall'Abruzzo e in particolare dall'Aquila, il consiglio è di prendersi il dovuto anticipo sul tabellino di marcia. Meglio aspettare qualche ora fuori lo stadio piuttosto che rinunciare allo spettacolo di un Olimpico pieno per la palla ovale, come ormai non è più da anni neanche per quella tonda.

Ovviamente la mossa perfetta per lo scacco matto al meteo sarebbe partire nella giornata odierna e aggirare abilmente la perturbazione che potrebbe interessare l'A24. Chi può è invitato a farlo, chi non può non si allarmi, nella capitale ci si arriva comunque. Basta volerlo. Del resto tutte le strade portano a Roma.

Nel malaugurato caso in cui le suddette strade fossero ricoperte di neve e la tentazione demoniaca a restare a casa sotto le coperte con una tisana facesse capolino, pensate alle vostre antenne imbiancate che invece di farvi vedere La 7 o Sky Sport al massimo riusciranno a captare qualche segnale morse, pensate a 70.000 voci che insieme cantano l'inno e urlano contemporaneamente, pensate agli ultimi tre anni e vedrete che una nevicata non solo non può fermarvi ma, forse, renderà tutto più bello. Pensate, poi, alla vittoria dello scorso anno contro la Francia e moltiplicate l'urlo di fine gare all'infinito...Pensateci...

Ci vediamo allo stadio.

Matteo De Santis