Semplice è bello? le nuove frontiere del web design.

Alcune riflessioni sugli ultimi traguardi raggiunti.

16 Luglio 2013   16:03  

Prima di ogni considerazione sulle nuove tendenze, va assolutamente fatta una premessa che ci aiuterà a comprendere meglio il percorso del web design.

Dopo anni ed anni di design selvaggio, standards non standard e guerra dei brevetti sembra che si riesca a intravedere una fioca luce.

Del resto ogni nascita causa piaceri e dolori, ma quella degli standard HTML sembrava particolarmente votata ad infliggere pene atroci agli sventurati sviluppatori e web designers che oltre a dover fare i conti con i capricci delle grandi case dovevano farne anche con i clienti, soprattutto quelli dalle richieste intergalattiche (... e oggi ce ne sono ancora parecchi, fidatevi!).

Anche la scelta dei modelli da utilizzare fatta in questi ultimi anni barcamenava tra estrema rigidità e libera interpretazione. Si è passati dall'inflessibile XHTML Strict al "fai come ti pare" HTML 5 con conseguenze sempre più massacranti per gli operatori del settore.

E così, con una mano davanti e una dietro si è andati avanti per lungo tempo, con conseguenze anche sulla qualità e la presentabilità dei siti. 

Probabilmente però, con l'avvento di nuove tecnologie di navigazione come i palmari, gli smartphone ed ogni nuovo tipo di "diavoleria" informatica, le grandi case forse più per motivazioni darwiniane che per loro scelta, hanno deciso di concordare una tregua, cercando di omologarsi a sistemi più solidi e funzionali*.

 Ecco allora che i browsers, dovendo "funzionare" su diversi dispositivi, hanno cominciato a prendere la giusta strada dell'universalità, inseguendo standard sempre più conformi e semplificando la vita a tutto l'universo che gli gravita intorno.

Dopo questa introduzione (breve o lunga a seconda del gonfiore delle vostre... borse sotto gli occhi :)), arriviamo al punto.

Mettendo insieme tutti gli elementi analizzati cerchiamo di tirare le somme:
Quali devono essere le caratteristiche di un buon sito internet?

Funzionaleaccessibilebellocompatibile (per girare su tutti i dispositivi e browser), veloce (potrebbe essere visualizzato su sistemi un po' datati) e "the last but not the least" utile.

In effetti anche se non rientra espressamente nelle mie competenze, un sito internet inutile non serve a nulla per "definizione".

Dopo tanta sperimentazione siamo giunti quindi alla conclusione che un sito internet per racchiudere tutte queste caratteristiche deve essere SEMPLICE.

Ma è mai possibile che ci sono voluti quasi 15 anni per arrivare alla semplice conclusione che un sito internet deve essere "SEMPLICE"?

Ebbene si, ...maledetto Carter, le strade della perfezione sono sempre piene di insidie e di ostacoli, diceva un noto personaggio dei fumetti della mia infanzia. La semplicità è sempre stata alla base di tutte le architetture di successo.

Una delle tecniche più utilizzate ultimamente è il Responsive Design, una metodologia che permette di adattare il contenuto della pagina a qualsiasi dimensione dello schermo, proprio per venire incontro ai nuovi dispositivi che hanno dimensioni e potenze di calcolo diverse. E' quindi ovvio che solo un layout semplice e lineare riuscirà a rispettare queste caratteristiche.

Senza troppi giri di parole possiamo quindi concludere che la semplicità è di gran lunga la strada migliore per ottenere risultati funzionali, versatili e duraturi e che ci permette anche di poter sperimentare nuove tendenze senza il timore di dover stravolgere i contenuti del nostro sito.

Per cui, semplice è bello? Assolutamente si.

* per i più tecnici: pare che il motore di rendering più probabile alla candidatura sia Webkit, già utilizzato da Google Chrome e Safari ed in un immediato futuro sembrerebbe anche da Opera.

 Foto da Flickr: http://www.flickr.com/photos/kruder396 

Massimiliano Nibid


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