Settimana di passione in Regione. Scricchiola la maggioranza

Domani consiglio rregionale straordinario

02 Giugno 2008   14:13  

Vigilia carica di incognite del consiglio regionale di domani. Il presidente Ottaviano Del Turco arriverà in aula con la stesura definitiva del programma di fine legislatura, e approvato il quale, il presidente potrebbe finalmente tirar fuori dalla tasca la lista dei nuovi assessori. Ma è proprio il rimpasto di giunta a determinare sinistri cigolii nella maggioranza. Nell’Italia dei Valori, dopo un lungo braccio di ferro tra i consiglieri Bruno Evangelista e Augusto Di Stanislao, spunta un terzo papabile assessore caldeggiato dal leader Antonio Di Pietro, è l’insegnante di Sulmona Annita Zinni, che come valore aggiunto ha senz’altro quella di essere originaria del paese dell’ex magistrato, Montenero di Bisaccia.
Domani poi il coordinatore regionale Alfonso Mascitelli, rassegnerà le dimissioni da consigliere essendo stato eletto senatore. Ma anche la sua sostituzione crea non pochi problemi all’interno dell’Italia dei valori: due gli aventi diritto alla poltrona vagante, a seconda del meccanismo che si deciderà di applicare: il dipietrista Paolo Palomba, oppure l’ex- Margherita Cesare D’Alessandro. Un questione di lana caprina, che dietro ha però la molto meno sottile guerra tra Mascitelli ed Evangelista. Il presidente del consiglio regionale Roselli per risolvere il caso ha chiesto l’autorevole consulenza dell’avvocato Cerulli Irelli.
Non sono queste le uniche grane all’interno della maggioranza: la Federazione di centro è oramai in piena rottura con il Partito democratico, ed anche all’interno del Pd si registrano gli attacchi al vetriolo del capogruppo della Margherita Maurizio Teodoro, nei confronti di Del Turco, definito un autocrate, della componente diessina del Pd, che monopolizza il partito, sul programma di fine legislatura, un libro di fumose promesse.
La defenestrazione degli assessori che avranno la peggio in seguito al rimpasto, difficilmente resterà poi senza conseguenze: l’assessore Franco Caramanico, il più a rischio, è difeso però a spada tratta da molti sindaci del comprensorio teatino. I Comunisti italiani fanno quadrato intorno al loro assessore Fernando Fabbiani. Dato per sicuro entrante il capogruppo Pd Donato Di Matteo, una scelta che non piace a Rifondazione.
A rendere il tutto ancora più appassionante c’è sempre, sopra Palazzo dell’Emiciclo, la spada di Damocle del commissariamento e dell’aumento automatico dell‘Irap e dell‘Irpef. Il Lazio, l’altra regione sotto osservazione speciale insieme all’Abruzzo a causa del debito sanitario, ha evitato l’aumento delle tasse grazie alla disponibilità di un tesoretto da utilizzare per coprire il deficit. L’Abruzzo questo tesoretto non ce l’ha. E allora tutto dipenderà dalla soluzione politica che il presidente del Turco cercherà di perorare negli incontri romani previsti in questa caldissima settimana politica. Con controparte un governo non amico.

FT


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