Si riunisce all'Aquila il C.R.A.M.

Una due giorni per parlare di emigrazione

13 Novembre 2009   12:37  

Oggi si riunisce per la prima volta sotto la Presidenza dell’Assessore all’Emigrazione Mauro Febbo il C.R.A.M. (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo).

Il C.R.A.M. nato per dare voce alle tante associazioni di emigrati abruzzesi sparsi per il mondo ha assunto negli anni con il cambiare dei governi regionali, significato e strutture organizzative diverse. Ogni legislatura ha il suo consiglio ed i membri vengono eletti in apposite riunioni delle varie federazioni a loro volta risultanti dall’unione delle associazioni. L’organismo a cui partecipano anche associazioni, sindacati, patronati, dovrebbe essere una sorta di “antenna ricevente” di esigenze, umori e problematiche dei nostri concittadini che vivono all’estero.

Spesso questo non succede e l’assemblea si rivela pletorica e priva di un centro decisionale vero, frequentemente l’attività viene paralizzata da interessi che non rispondono alle vere esigenze dei nostri corregionali residenti all’estero e l’impressione è che non sia rappresentata effettivamente la complessità del mondo dell’emigrazione nella sua interezza. Altre volte una parte consistente dei nostri concittadini, sopratutto giovani, che vivono all'estero non partecipano alla vita delle associazioni perche vari sono i mali che le affliggono.

Prima tra tutti è la difficoltà a rappresentare, aldilà delle semplici tradizioni, una realtà sociale e di costume che si è andata trasformando negli anni, ma che è restata ferma, fissata come un'istantanea nei ricordi delle prime generazioni di emigranti che così, fuori dal tempo, continuano a rappresentarla. Ma anche disattenzione e scarso uso di regole democratiche per il rinnovamento delle cariche elettive, insufficiente presenza giovanile, vero ossigeno per la vita delle stesse, mancanza di progettualità in grado di stimolare interesse partecipativo, nepotismo ed altro, contribuiscono ad alimentare i mali di questo mondo che emergono chiari da una ricerca che affrontiamo da anni nel mondo dell'emigrazione.

La nostra esperienza, tutta fatta sul campo, condividendo sentimenti e problematiche legate ad una vita vissuta al di fuori della terra natale, ci dà la consapevolezza del necessario intervento della politica per riportare chiarezza e trasparenza in questa realtà. E’ fondamentale che il nuovo governo regionale, e per esso l'assessorato all'emigrazione stabilisca linee d'intervento che possano stimolare il rinnovamento combattendo le logiche che sino ad oggi hanno soffocato la partecipazione dei giovani e di quanti non sentendosi rappresentati hanno fatto scelte di partecipazione diverse.

Un buon inizio sarebbe ridurre la presenza di quanti non direttamente rappresentativi del mondo dell'emigrazione, (sindacati, patronati, associazioni), partecipano alle assemblee del C.R.A.M. , sottraendone risorse economiche ed organizzative. Nello stesso tempo legare la concessione di contributi ad una progettualità che veda i giovani protagonisti, contemporaneamente fissare la stessa presenza giovanile con precise quote di partecipazione.

Potremmo continuare ad elencare limiti e suggerimenti per il superamento di un associazionismo che così configurato non ha né futuro nè speranza.

Ci fermiamo volutamente qui, augurando al Presidente Mauro Febbo di avere la forza e la volontà politica per avviare il processo rinnovamento, che possa ridare ossigeno ad un mondo già profondamente collassato. All'assemblea lasciamo la responsabilità di una riflessione che possa garantire un nuovo inizio, un cambio di direzione, che affronti in maniera veramente partecipativa e democratica, problematiche di un mondo, quello dell'emigrazione, a cui ci sentiamo intimamente legati.

 

Gianfranco Di Giacomantonio

Maracay (Venezuela)  

 


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