Si spacca la Dc: chieste le dimissioni di Cioni

Tre segretari provinciali lo disconoscono

30 Agosto 2008   16:24  

"A seguito di innumerevoli episodi che ne hanno dimostrato la più piena inaffidabilità sul piano politico ed organizzativo, la totale inadempienza ai dettami dello Statuto, e soprattutto l’assoluta mancanza di considerazione in cui ha tenuto i suggerimenti, le necessità di chiarezza politica e le istanze del partito, i responsabili provinciali della Democrazia Cristiana delle province di Chieti, Pescara e Teramo hanno chiesto ufficialmente la destituzione del Segretario Regionale, Celso Cioni (che proprio oggi ha presentato il nuovo sondaggio sulle elezioni regionali, ndr), dichiarando di non sentirsi in alcun modo rappresentati dalla sua persona". E' la perentoria presa di posizione dei segretari provinciali della Dc Massimo Pietrangeli, Nando Racciatti e Dino De Dominicis, rispettivamente di Pescra, Chieti e Teramo.

"Già all’atto della sua elezione, - proseguono i tre - il Segretario Regionale versava in una situazione di assoluta incompatibilità, ai sensi dell’art. 25 dello Statuto, in quanto rivestiva la carica di Assessore Provinciale presso l’Amministrazione di centro-sinistra di L’Aquila; pur tuttavia era stato eletto con l’impegno dichiarato di risolvere quanto prima tale incompatibilità ( lo Statuto prevede 30 giorni ).  Come noto, invece, ha lasciato trascorrere mesi e mesi senza farlo, nonostante le nostre numerose richieste verbali e per iscritto in tal senso, e si è dimesso solo e soltanto a seguito dei noti fatti regionali con gli arresti di Del Turco ed altri, unicamente allo scopo di ottenere   una posizione nel “Listino” del centro-destra.

Nulla Cioni ha potuto dire su alcunché della politica regionale, in qualità di segretario della DC, non potendo oggettivamente prendere posizioni contro uno schieramento politico del quale lui stesso faceva organicamente parte a tutti gli effetti. - proseguono i tre segratari provinciali della Dc di Pizza - Il tragicomico caso Cioni, tra parentesi, ha raggiunto nel mese di Luglio gli onori delle cronache nazionali ( “LIBERO” del 10.7.08  – “DC, la politica dei due forni” ), con serio danno alla credibilità del  partito.

Tale stato delle cose ha creato di fatto una situazione di grandissimo imbarazzo a tutti gli iscritti, e prevalentemente proprio ai responsabili provinciali, che a più riprese e in vario modo hanno tentato invano di farsi ascoltare.Tra le altre inadempienze maggiori, quelle di non aver mai provveduto alla convocazione del Comitato Regionale, che si è trovato, in tutti questi mesi, nella impossibilità giuridica e materiale di operare, e quella di non aver provveduto, contrariamente alle previsioni congressuali, alla nomina dei due Vice Segretari Regionali.

Di tutte le decisioni e le uscite del segretario regionale, compresa quella del sondaggio “discusso”, abbiamo appreso solo ed esclusivamente dalla stampa, non avendo mai egli avuto la necessità o anche solo la cortesia di rendercene edotti direttamente.Se Cioni pensa di poter gestire la Dc ancora in questo modo padronale, si sbaglia di grosso - continuano Pietrangeli, Racciatti e De Dominicis - la decisione da noi intrapresa ci costa molto, e non è stata presa a cuor leggero; pur tuttavia, ribadiamo che scaturisce dalla amara constatazione del fatto che egli non ha mai mutato atteggiamento nonostante le numerose lamentele ed i tanti bonari suggerimenti.  Posto che si decida di partecipare alla competizione elettorale regionale, abbiamo la imprescindibile necessità di tentare di eleggere un rappresentante che rappresenti tutti, e sia a disposizione di tutti, e Cioni da questo punto di vista ha dimostrato la più totale inaffidabilità ed insensibilità, per cui il nostro è un atto di totale sfiducia più che motivato.

Per motivi statutari identici, - conclude la nota - e senza l’aggravante della incompatibilità, è stato già rimosso un segretario regionale, per cui siamo fiduciosi che la direzione nazionale prenda lo stesso provvedimento, e che lo faccia in tempi brevi, in modo da consentire al partito di riorganizzarsi in maniera adeguata per i prossimi impegni.


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