Sirente: la montagna dove regnano i lupi

03 Settembre 2010   11:48  

Sono circa venticinque i lupi presenti nei quasi 60 mila acri del Parco regionale Sirente Velino. Raggruppati in quattro o cinque branchi vivono tra valli e monti di questo suggestivo angolo d'Abruzzo. Una presenza stabile minacciata da molti pericoli. È un quadro tra luci ed ombre quello che viene fuori dai dati dell'ufficio scientifico e naturalistico dell'Ente Parco. Ufficio che insieme al corpo Forestale dello Stato, la Polizia Provinciale e di volontari ha di recente coordinato un monitoraggio.
I branchi di lupi presenti nel parco del Sirente Velino contano dai quattro ai sei componenti e di solito sono costituiti da due o tre adulti, più vari cuccioli. I pericoli maggiori che corrono sono causati dagli investimenti automobilistici e ferroviari che, con oltre il 50% d'incidenza, sono la prima causa di morte. Seguiti dal bracconaggio al 40%. Mentre percentuali minori si riscontrano nelle morti accidentali quando, ad esempio, il lupo viene ucciso a seguito delle ferite riportate nelle lotte fra simili o durante la caccia alle prede. Infine, esiste anche un'elevata e tipica mortalità dei cuccioli, vittime di malattie all'apparato digerente.
Per effettuare il monitoraggio i partecipanti, divisi in diverse squadre, hanno battuto il territorio muniti di un apposito macchinario che riproduce il richiamo dei lupi. Poi giunti in zone prestabilite come la Valle Subequana, il Piano di Pezza e Valle D'Arano hanno lanciato il segnale attendendo la risposta vera. Un ululato di ritorno che solo in alcuni casi è stato ascoltato con una buona dose d'emozione.
Proprio su questi ritorni sono stati poi elaborati i dati relativi alla presenza dei selvatici.
«Il lupo» spiega la biologa del Parco Paola Morini, «non è mai scomparso da questo territorio neanche a ridosso degli anni '70 quando la sopravvivenza dell'intera specie era seriamente in bilico». «Quest'anno», continua, «grazie alla collaborazione delle riserve monte Velino, Gole di San Venanzio e del parco della Majella abbiamo potuto estendere le attività di monitoraggio sino a ridosso dei confini del Parco regionale».
Oltre alle attività per conoscere lo stato di salute della fauna sono previsti altri interventi.
«Abbiamo già censito dei punti critici», esordisce il direttore Oremo Di Nino, «e ci stiamo impegnando per realizzare, in questi punti, dei passaggi sicuri per la fauna. Come lungo le ferrovia L'Aquila-Sulmona, mentre per le strade sistemeremo dei catarifrangenti antiselvaggina. Il Sirente Velino», conclude, «si caratterizza per essere un corridoio naturale posto tra Parco Nazionale e della Majella».
Gli interventi di prevenzione, una volta realizzati, contribuiranno a rendere più stabile la presenza del lupo in questo suggestivo scenario all'ombra del Sirente.

 


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