Sisma L'Aquila: 309 rintocchi campane e fascio luce in cielo Commozione e dolore per commemorazione

06 Aprile 2021   09:02  

Trecentonove rintocchi delle campane in memoria delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009, l'accensione di un simbolico braciere da parte di un vigile del fuoco, posizionato davanti alla Chiesa di Santa Maria del Suffragio, e sempre da Piazza Duomo, cuore del centro storico ed esempio di una ricostruzione efficace, un fascio di luce che si staglia verso il cielo: nonostante la restrizioni imposte dal covid, commozione, emozione e dolore hanno caratterizzato i momenti clou della commemorazione delle 309 vittime del sisma in occasione del 12esimo anniversario. Nel segno del ricordo ma anche della speranza, sia per la rinascita della città sia per un epilogo positivo della pandemia, a 12 anni dal sisma, all'Aquila si è chiuso in serata il programma, ridotto, della commemorazione che per il secondo anno consecutivo vede annullata la tradizionale fiaccolata per le vie del centro storico e nei luoghi simboli della tragedia.

 Oltre al vigile che ha acceso il braciere, in una piazza Duomo praticamente deserta, erano presenti il sindaco, Pierluigi Biondi, il sindaco di Cugnoli (Pescara), Lanfranco Chiola, in rappresentanza dei Comuni del cratere, il prefetto Cinzia Torraco e l'arcivescovo, cardinale Giuseppe Petrocchi.

Il Comune dell'Aquila e i Comitati familiari delle vittime hanno lanciato un appello ad Anci nazionale e ad Anci Abruzzo affinché i sindaci e gli italiani, nella notte per il 12esimo anniversario, "accendano nei loro Comuni e alle loro finestre, una luce di speranza". Domani, alle 10,30, sindaco, prefetto e arcivescovo parteciperanno alla cerimonia commemorativa organizzata all'interno della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza alla presenza del comandante della Scuola, generale di divisione Cristiano Zaccagnini. Alle 12, Biondi, il prefetto, l'arcivescovo, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il presidente del Consiglio Comunale dell'Aquila, Roberto Tinari, un rappresentante dei Comitati dei familiari delle vittime e il sindaco di Villa Sant'Angelo, Domenico Nardis, in rappresentanza dei Comuni del cratere, si ritroveranno davanti il sito della Casa dello Studente, in via XX Settembre, per omaggiare e ricordare le 309 vittime.

Le parole del sindaco "Ancora una volta, dopo il 6 aprile di 12 anni fa, oggi dobbiamo fare ricorso alla nostra forza interiore di gente di montagna. Dobbiamo reimparare a vivere nella normalità. Il dolore non ferisce soltanto ma stimola le nostre risorse più profonde per affrontarlo e viverlo all'altezza di una dignità umana che la storia continua a riscattare tra le pieghe di avvenimenti carichi di orrori ma anche che successi e rinascita", ha dichiarato Biondi intervenendo al termine della Santa Messa nella chiesa del Suffragio. "Sono due anni che questo rito del dolore, della speranza, - ha continuato il sindaco - è stato registrato dall'emergenza sanitaria da cerimonia corale a evento in solitudine. Una pandemia che oggi, su esplicita richiesta dei familiari delle vittime del 6 aprile 2009, ha portato alla decisione di rinviare l'inaugurazione del Parco della Memoria a quando potrà di nuovo esserci un momento comunitario".

Il cardinale "Dopo la calamità del terremoto 2009, con le sue repliche del 2016 e 2017, si è abbattuta, nel nostro territorio, l'emergenza pandemica. Preghiamo per i deceduti a causa della epidemia, per quanti hanno contratto il contagio e per le loro famiglie. Esprimiamo profonda partecipazione a coloro che hanno subito danni professionali e relazionali: nessuno è escluso dal nostro abbraccio fraterno e dalla nostra prossimità fattiva", ha dichiarato l'arcivescovo metropolita dell'Aquila il cardinale Giuseppe Petrocchi.

Centofanti, del Comitato Vittime della Casa dello studente "Quella notte del 6 aprile credo sia stata identica per tutti: restare a casa nonostante le scosse perché siamo stati rassicurati, molti sono stati colpiti nel sonno, proprio perché si sentivano tranquilli. Ci avevano detto che la terra più ballava e più buttava fuori energia, che non sarebbe mai accaduto un evento catastrofico. Poi invece alle 3.32 è accaduto", ricorda Antonietta Centofanti, del Comitato Vittime della Casa dello studente, la notte del 6 aprile del 2009 ha perso il nipote, Davide, che frequentava l'Università nel capoluogo abruzzese. 


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