Sisma, vittime senza giustizia. Un ricordo di Lorenzo Sebastiani

12 Novembre 2010   18:22  

Non avranno giustizia le 27 persone, in gran parte giovani e giovanissime, morte sotto il crollo di questo palazzo.

Siamo all'incrocio fra via Campo di Fossa e via De Bartholomaeis, a ridosso di via XX Settembre. È uno delle decine di condomini privati venuti giù con la scossa delle 3e32 del sei aprile 2009, quelli rimasti nel cono d'ombra mediatico, ma anche quelli dove si è registrato il maggior numero di vittime.

Su questo, come su altri, si è concentrata l'attenzione della magistratura che, a conclusione delle lunghe e complesse indagini pur constatando evidenti e gravi responsabilità imputabili alla mano dell'uomo è arrivata ad una amara constatazione: gli otto presunti colpevoli del crollo, ipotetici indagati, sono tutti morti.

Si tratta, ancora una volta, di progettisti e costruttori dello stabile deceduti nel corso degli anni.

Per questo, la Procura della Repubblica dell'Aquila ha chiesto al Gip l'archiviazione dell'inchiesta, solo uno degli oltre 150 filoni aperti all'indomani del sisma per fare luce su responsabilità umane nei numerosi crolli di edifici pubblici e privati, quasi sempre imputabili a superficialità, errori progettuali e costruttivi, incuria dell'uomo.

Nessuno è insomma perseguibile penalmente per la morte di intere famiglie, di diversi studenti, è sotto le macerie di questo palazzo che ha perso la vita anche la giovane promessa dell'Aquila Rugby, Lorenzo "Ciccio" Sebastiani. Il suo ricordo, nelle parole di chi con lui ha condiviso momenti importanti dell'adolescenza.

E i familiari delle vittime, ora, si preparano ad una azione civile per tentare la strada del risarcimento nei confronti degli eredi dei presunti colpevoli.

 

servizio Marco Signori
riprese Diego Lepiscopo


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