Slot machine comprate con i fondi della Regione, esplode la polemica

30 Gennaio 2014   17:10  

Esplode la polemica sulle slot machine finanziate dal bando della regione Abruzzo riservato ai giovani e l'innovazione.

Scrive  in una nota il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina:

"E' gravissimo e vergognoso che la Regione Abruzzo finanzi il gioco d'azzardo con i fondi europei. Impugneremo questo provvedimento in sede civile e denunceremo questo scandalo, tramite in nostri parlamentari europei, direttamente a Strasburgo".

"Non e' tollerabile – prosegue Messina - che si usi denaro pubblico per contribuire a gettare le famiglie sul lastrico e, soprattutto, andando contro lo spirito di una legge regionale che vieta l'utilizzo delle videolottery vicino a scuole, ospedali, caserme e impianti sportivi.

Proprio ieri abbiamo consegnato in Parlamento oltre centomila firme per la nostra proposta di legge d'iniziativa popolare che vieta le macchinette mangiasoldi".

"Continueremo a batterci in tutti i modi contro questa grave piaga sociale della ludopatia e non permetteremo a Chiodi di finanziare le lobby dei giochi d'azzardo ai danni dei cittadini", conclude Messina.

A dare la notizia è stato oggi il quotidiano La Repubblica, in un articolo a firma di Giuseppe Caporale.

In esso si racconta come ci sia ''una determina dirigenziale della giunta regionale abruzzese datata 18 settembre 2013, con la quale la funzionaria regionale dell’ufficio programmazione politiche attive del Lavoro, Saula Gambacorta, comunica ai soci della Bet&Game srl che il loro progetto per la vendita e il noleggio delle slot machine è stato finanziato per un importo di circa 57 mila euro (di cui il 75 per cento a fondo perduto).

La Bet&Game ha ottenuto il contributo partecipando al bando “Fare Impresa 2” promosso dall’assessorato regionale al Lavoro, con il quale a essere finanziate sono state complessivamente 133 nuove imprese''.

Nell'articolo il giornalista Giuseppe Caporale sottolinea che è stato proprio lo stesso assessore al lavoro Paolo Gatti a dare il via libera al finanziamento, e poi a firmare la legge sulla ludopatia, che vieta l'istallazione delle video lottery vicino a scuole, ospedali, impianti sportivi e caserme.

Ma il bado si spiega nell'articolo, era riservato ''a giovani imprenditori che la crisi dell'occupazione la vogliono combattere dall'interno, creando e innovando'', come dichiarò l'assessore Gatti.

''La Bet&Game – informa Caporale - era stata esclusa in un primo momento dal bando ed è stata poi la determina dirigenziale a far scorrere la graduatoria e includere la società nelle beneficiarie. E uno dei soci della compagine finanziaria , Nicola Ridolfi, 42 anni, titolare di due Casinò Palace, non è certo di un impreditore alla prima esperienza.''

L'innovazione della Bet &game sarebbe consistita però nell'acquisto di un nuovi software e macchine da distribuire in Abruzzo e Marche.

 


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