''Smart city: chi la studia e chi la cita senza sapere di cosa parla...''

19 Aprile 2012   18:16  

Abbiamo intervistato in occasione di una iniziativa di Appello per L'Aquila avente per oggetto i nuovi modelli di società e le strategie di conversione ecologica, lo scrittore e giornalista Guido Viale che tra le altre cose sviscera il concetto potenzialmente  fuorviate e ideologico di smart city, oggetto ieri della visita a L'aquila del ministro Francesco Profumo.

E a proposito di smart city, commenta ironicamente in una nota stampa il candidato sindaco di Appello per L'Aquila  Ettore Di Cesare: 

''Ormai va di moda il termine smart city. Da quando c’è stato il convegno dell’OCSE tutti i politici aquilani pronunciano le due paroline magiche. Quasi nessuno sa di cosa parla, ma è fico fa innovazione e allora parliamone.

Noi sul tema approfondiamo e studiamo da mesi con i nostri gruppi ambiente, economia e urbanistica coinvolgendo anche quelli che si occupano di partecipazione, saperi e sociale.

La sostenibilità è l’indirizzo principale di tutte le nostre proposte. Non parlate a vanvera per cortesia, studiate. E’ faticoso ma ne vale la pena. Vi aiutiamo noi: abbiamo preparato un documento di sintesi che spiega cosa è una smart city. Sono 17 pagine si leggono facilmente. Fatelo e poi ne riparliamo.''

ABSTRACT

''L’identikit di una smart city è: tecnologica e interconnessa, ma anche sostenibile, confortevole, attrattiva, sicura, in una sola parola “intelligente”. Sono le città sulle quali, in Europa e nel mondo, si scommette per garantire uno sviluppo urbano equilibrato e al passo con la domanda di benessere che  proviene dai cittadini e alla sostenibilità legata all’ambiente nel quale viviamo. Le città devono  adeguarsi rispetto alle necessità dei cittadini e alle possibilità della natura nella stessa maniera in cui il nostro corpo si è modellato nell’arco di milioni di anni applicando un principio di economia. Il corpo umano e ogni sua parte si sono adattati per ottenere il massimo profitto rispetto alle risorse energetiche a disposizione perseguendo un consumo sostenibile. Applicando alle nostre città un approccio umanistico, che osservi prima l’uomo e  in seguito l’ambiente che lo circonda, porta sicuramente a seguire una produzione e un consumo energetico sostenibile che metta sempre in relazione il benessere dei cittadini con l’ambiente circostante, in una comunità coesa e partecipe degli interessi comuni''
http://dl.dropbox.com/u/31406476/Smart_city_14_04_2012.pdf


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