Software della Regione, D'Alessandro: Gatti sembra più una volpe

18 Febbraio 2011   13:33  

"L’Assessore regionale Paolo Gatti ha appena presentato, un anno dopo Carlo Costantini, un progetto di legge per favorire il pluralismo informatico, con garanzia di accesso e libertà di scelta agli utenti. Suppergiù un progetto di legge identico a quello dell’Italia dei Valori, e fin qui nulla da eccepire. Entrambi i progetti mirano allo stesso risultato che, come già accennato, oltre a promuovere il pluralismo informatico, si pongono l’obiettivo della riduzione dei costi sostenuti per l’acquisizione delle licenze dei pacchetti applicativi. Il bello sta, invece, nella norma finanziaria del progetto di legge sottoscritto da Gatti, che prevede l’impegno di un milione di euro". E' quanto dichiara Cesare D'Alessandro, vicecapogruppo IdV alla Regione Abruzzo, sul progetto di legge presentato  dall'assessore Gatti.

Precisa D'Alessandro: "In questo caso l’Assessore, non pago della distrazione dei fondi operata a danno degli studenti universitari dell’Aquila, è stato più furbo dei famosi personaggi collodiani, il gatto e la volpe: ma più che da gatto, il nostro si è comportato da volpe. Il milione di euro è stato sottratto alla legittima competenza dell’Assessore e vice Presidente Alfredo Castiglione, per poi essere trasferito sul capitolo del Fondo sociale che, come noto, è gestito dal ‘volpino’ Gatti.

Al di là della ‘furbata’, come pensa Gatti di gestire un impegno di spesa abbastanza notevole e con quale trasparenza, visto che il suo assessorato non dispone di personale competente nella gestione di pacchetti applicativi informatici? Il milione di euro andrebbe a finire in un calderone indistinto come il Fondo sociale, che deve peraltro assicurare ben altri importantissimi servizi.
Sarà opportuno approvare nel breve periodo la proposta di legge Costantini-Gatti, ma anche restituire alla struttura competente – che è il Settore informatico – la gestione del pubblico denaro impegnato".

"Forse sarà anche il caso - conclude il consigliere dell’IdV - che l’Assessore Castiglione, che chissà se è al corrente dell’intervento del suo collega assessore, prenda la bacchetta e la dia sulle mani a Gatti, il quale ama così tanto la marmellata da metter le mani anche in quella degli altri".

I BENEFICI DEL "SOFTWARE LIBERO"

"Il 28 Dicembre 2009 - spiega Paolo Mingroni, estensore del provvedimento e presidente dell'Associazione Informatici - venne approvato l’emendamento alla Finanziaria 2010, presentato dall’italia dei valori con la firma del consigliere Ricciuti e il parere positivo del Presidente Gianni Chiodi,  che prevedeva l’adozione del software libero da parte della Regione Abruzzo. Nei primi mesi del 2009 l’On. Carlo Costantini, che ringrazio,  presentò un progetto di legge basato sullo stesso impianto dell’emendamento. In pratica viene prevista l'introduzione progressiva del software libero, sulla base di un processo di adeguamento della Regione e degli enti da essa dipendenti o controllati, da ultimare entro il 31 dicembre 2012.
Dalla prima metà del 2010 tale progetto si trova all’esame della I commissione.

L’utilizzo del software libero nella pubblica amministrazione, in Italia, parte con  il DDL 1188 del 24 luglio 2003, voluto dall’allora ministro Stanca, che prevedeva  a livello normativo la possibilità di adottare nelle Pubbliche Amministrazioni il software open source. Per garantire sufficientemente i diritti degli utenti e il principio dell'efficienza della Pubblica Amministrazione, soprattutto per quanto riguarda l'uso di formati aperti.

In molte amministrazioni regionali è stata “normata” l’adozione del software Open Source, (es: Emilia Romagna, Lombardia, Umbria).

Per l'Ente Regione passare al software libero produce prima di tutto un risparmio economico consistente. Basti pensare che nella sola provincia di  Bolzano, all’adozione del software libero ha permesso un risparmio di circa  500.000 euro/anno che sono stati reinvestiti nel miglioramento delle infrastrutture e nella manutenzione.

In Italia - spiega Mingroni - hanno già fatto il cambio i Comuni di Firenze, Lodi, Roma, la Provincia di Bolzano. Nel resto del mondo il governo del Brasile, il Comune di Monaco di Baviera, il parlamento francese e la gendarmeria, il governo russo e quello svizzero. il Ministero delle Finanze finlandese ha stimato che il risparmio per il passaggio all'open source sarebbe di circa 20 milioni di euro all'anno.

Tra gli obiettivi dell’Associazione Informatici Professionisti c’è quella di voler  rendere gli enti più consapevoli di queste regole ed aiutarli a sviluppare delle strategie per l’adozione del software libero, per far in modo che le risorse risparmiate possano essere impiegate magari per scopi sociali".


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