Sondaggi elettorali: tutti i numeri prima del silenzio

08 Febbraio 2013   16:29  

A mezzanotte scatta il divieto di pubblicare sondaggi. Ecco dunque un'ultima carrellata di rilevazioni sull'intenzione di voto degli italiani chioamati alle urne domenica 24 e lunedì 25 febbraio.

Ipsos - Sole 24 ore

In base agli orientamenti di voto rilevati nel sondaggio commissionato ad Ipsos dal Sole24Ore e realizzato il 6 Febbraio la differenza tra la coalizione di centrosinistra e la coalizione di centrodestra è del 6,6% alla Camera e del 6,7% al Senato.

 

La terza forza in ordine di consenso è il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.Con un risultato superiore al 15% in entrambi i rami del Parlamento.

A seguire la coalizione di Mario Monti. In base ai dati Ipsos la coalizione centrista raccoglie il 15,3% alla Camera ed il 14% al Senato.

Rivoluzione Civile è al 3,7% alla Camera ed al 3,6% al Senato.

 

Il Partito Democratico, pur in un trend negativo nelle rilevazioni effettuate dal 14 Gennaio in poi, è il primo partito. Col 30,4% alla Camera. Ed il 30,8% al Senato. Nel centrosinistra Sinistra Ecologia e Libertà finisce di poco sotto il 4%. Meno dell’1% Centro Democratico.

 

La Lista “Con Monti per l’Italia” raccoglie alla Camera l’11,1%. L‘Udc è al 3,3%. E Futuro e LIbertà allo 0,9%. Insieme, come detto, raccolgono al Senato il 14%. Meno della somma dei tre partiti. Il saldo negativo è pari all’1,3%.

 

Nel centrodestra il Popolo della Libertà è al 20,4% alla Camera ed al 20,8% al Senato. Seconda nella coalizione di centrodestra è la Lega col suo 4,4%.

Vince la sfida a destra della coalizione Fratelli d’Italia. Dal sondaggio Ipsos è al 2,1% alla Camera. La Destra di Storace all’1%. Fare – Fermare il declino è di poco sotto al 2%.

Swg- Agorà

Vantaggio di 6 punti percentuali per la coalizione di centrosinistra su quella di centrodestra a poco più dui due settimane dalle elezioni politiche del 24-25 febbraio. E' quanto emerge dall'ultimo sondaggio condotto dall'Istituto Swg per la trasmissione Agorà di Rai Tre.

Dal sondaggio Swg il centrosinistra (Pd, Sel e Centro democratico) guidato da Pierluigi Bersani risulta in testa con il 33,8% seguito dal centrodestra con il 27,8%. Il blocco di centro capitanato da Mario Monti risulta invece al 13,4%, preceduto anche dal Movimento 5 Stelle (18,8%). Rivoluzione civile di Ingroia risulta invece al 4,1%.

Demos-Repubblica

Partito Democratico sotto la soglia del 30%, il Popolo della Libertà oltre il 20%, Movimento 5 Stelle ancora in ascesa.

Stando ai dati pubblicati dall’istituto di ricerca diretto da Ilvo Diamanti, la coalizione di Pierluigi Bersani cala rispetto alle precedenti rilevazioni perdendo due punti percentuali e attestandosi al 34,1% con il Pd che crolla dal 32,8% al 29,9% e Sel che cresce dal 3,2% al 3,7%.

Inverso il trend del centrodestra che invece cresce sulla spinta del Pdl e passa dal 26,6% al 28,6% attuale. Il Popolo della Libertà sale al 20,4% rispetto al 19,2%; anche per la Lega Nord una crescita sensibile e si passa dallo 0,9% al 5%. Guardando al Centro, la coalizione di Monti continua a perdere terreno e passa dal 17,7% al 16%.

Chi cresce sensibilmente è invece il Movimento 5 Stelle, che sale dal 12,9% al 16% con un boom nelle intenzioni di voto rispetto alla precedente rilevazione. Leggera flessione per Ingroia, che passa dal 4% al 4,2%.

Renato Mannheimer - Corriere della sera

Il Pdl è “sotto di oltre 7 punti rispetto al Pd. E la coalizione di Berlusconi è al 29,7%, centrosinistra al 37,2″. Permane l’incertezza in Lombardia e Sicilia al Senato. La coalizione di centrosinistra, però, “mantiene ancora oggi la netta maggioranza delle intenzioni di voto, collocandosi tra il 37% e il 38%”.

Un divario importante che Berlusconi spera di colmare nei prossimi gioni, magari con qualche altra proposta choc dopo abolizione dell’Imu e condono tombale. Si ridimensiona il centro di Mario Monti che però “continua a conquistare una parte rilevante dell’elettorato, pari a circa il 13%”. Ingroia si colloca al 4-5% delle intenzioni di voto e Grillo al 14-15%

Demopolis

Secondo l’indagine presentata durante Otto e mezzo di giovedì 7 febbraio, a poco più di due settimane dalle elezioni resta molto alto il numero degli indecisi e “il distacco tra centrosinistra e centrodestra è di poco più di 5 punti percentuali: circa un milione e 800 mila voti separano oggi le due coalizioni”.

Principale argine alla rimonta del centrodestra è il Movimento 5 Stelle che otterrebbe oggi il 18,1%, con un consenso in crescita di circa tre punti nelle ultime due settimane. Il centrosinistra si attesterebbe al 33,6%, il centrodestra al 28,5%. In lievissima flessione, la coalizione di Mario Monti, attestata oggi al 13,6%, e Rivoluzione Civile di Ingroia al 4,1%. All’1,4% la lista di Oscar Giannino.

Secondo questi dati il centrosinistra conquisterebbe 340 seggi alla Camera, 128 il centrodestra, 80 il Movimento 5 Stelle, 64 l’area dell’attuale premier, 18 Rivoluzione Civile.

Per quanto riguarda il Senato, la coalizione Pd-Sel vincerebbe nella maggior parte delle regioni, il centrodestra conquisterebbe i 14 seggi del Veneto. Se vincesse in Lombardia e in Sicilia, il centrosinistra avrebbe la maggioranza a palazzo Madama con 169 seggi; se perdesse invece in entrambe le regioni, si fermerebbe a 145 seggi, lontano dalla soglia necessaria di 158 senatori.

Piepoli

Il centrosinistra è avanti di 4 punti nei sondaggi rispetto al centrodestra e nei quindici giorni che ci separano dal voto la situazione non cambierà.

Lo afferma, in una intervista a La Stampa, il sondaggista Nicola Piepoli. “Il centrodestra – spiega – è piuttosto stabile, attorno al 32%. Questo non vuol dire che la coalizione del centrodestra stia rimontando, bensì, che è Silvio Berlusconi a fagocitare tutti i suoi alleati.

La Lega tiene, gli altri della coalizione no. Anche il centrosinistra è stabile, attorno al 36%.

Bersani non arretra affatto: era al 33% dell’intenzione di voto due mesi fa. Oggi è al 31%. Lo definirei gradimento granitico. La differenza tra i due poli è al 4% e mi aspetto che tale rimarrà”. Quanto agli indecisi, secondo Piepoli, “non esistono”.

“Per come la vedo io – sottolinea – hanno ampiamente deciso, quantomeno a livello inconscio”.

Termometro politico

Lievissimo aumento della coalizione di centrodestra ed un avanzamento un po’ più consistente, dopo molte settimane negative, della coalizione guidata da Bersani. Si allargano così le distanze tra le due principali coalizioni, mentre le terze forze vedono cali seppur limitati (come nel caso del M5S e di Rivoluzione Civile) o sostanziali stabilità (come nel caso di Monti e della formazione di Oscar Giannino).

Andando con ordine, notiamo innanzitutto la crescita dei consensi per il centrosinistra: dopo diverse settimane tribolate – con il ritorno di Berlusconi, l’addio di alcuni renziani, il caso Mps – il Pd torna a salire e si riavvicina a quota 30%, guadagnando quasi un punto rispetto alla settimana passata. Rimangono stabili invece i suoi alleati, Vendola, Tabacci e gli altri minori.

Nel centrodestra non sembra avere influssi positivi la proposta shock di Berlusconi, dal momento che il suo Pdl cresce solo di due decimi di punto, ma nel complesso anche questa coalizione guadagna circa mezzo punto percentuale: crescono infatti di pochi decimi anche gli alleati della Lega e de La Destra.

Il centro di Mario Monti rimane stabile poco sotto il 15%, confermando sostanzialmente anche la distribuzione dei consensi tra le liste della coalizione, e rimane stabile anche Fermare il Declino che si conferma al 3% delle preferenze degli italiani. Un ottimo risultato per la lista Giannino, ma che non gli consentirà di giungere in Parlamento nella prossima legislatura.

Le formazioni in calo sono invece quelle di Grillo ed Ingroia. Il Movimento 5 Stelle rispetto alla settimana passata perde 7 decimi di punto, confermandosi però la terza forza del Paese dietro Pd e Pdl, mentre Rivoluzione Civile vede svanire 8 decimi di punto, riavvicinandosi pericolosamente alla soglia del 4%.

Con questi dati, abbiamo realizzato delle proiezioni per la distribuzione dei seggi in Senato ed alla Camera.

Per quanto riguarda la Camera, il premio di maggioranza consentirà al centrosinistra di Bersani di ottenere 347 seggi (comprensivi delle circoscrizioni estere), di cui 297 al Pd, 3 all’SVP, 39 a Sel e 8 al Centro Democratico; il Centrodestra di Berlusconi e Maroni conquisterebbe invece 128 seggi (92 al Pdl, 20 alla Lega, 10 ai Fratelli d’Italia di Meloni, Crosetto e La Russa, e 6 alla Destra di Storace); 69 seggi andrebbero alla coalizione di Monti, con Scelta Civica a far la parte del leone con 47 seggi e le formazioni di Casini e Fini (rispettivamente 17 e 5) ridotte ad un ruolo ancillare; il Movimento 5 Stelle otterrebbe ad oggi 67 seggi, mentre 19 sarebbero gli eletti in quota Rivoluzione Civile.

Discorso diverso al Senato, dove il centrosinistra non sarebbe autonomo e dove l’alleanza Pdl-Lega otterrebbe dei senatori in più vincendo alcune delle regioni in bilico (Sicilia, Veneto e Lombardia).

 


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