Spauracchio Tares: con la riforma che vuole il Comune, una famiglia rischia di pagare il 131% in più

Stanno correndo il serio rischio di subire una stangata senza precedenti, i cittadini di Pescara, dopo i piani stilati dagli uffici tecnici del Comune in merito al pagamento della rata di dicembre della Tares.

La proposta dovrà naturalmente essere approvata dal consiglio comunale per poter essere eventualmente applicata, ma i suoi contenuti bastano ed avanzano per far dormire sonni ben poco tranquilli ai contribuenti pescaresi.

Il piano, nello specifico, prevede sconti per banche, capannoni industriali, uffici e studi professionali, mentre prevede corposi aumenti per le utenze domestiche gli esercizi legati al settore della ristorazione, parruchieri ed estetisti. La batosta vera e propria, tuttavia, rischierebbero di subirla stabilimenti balneari, pescherie, fioristi e pizzerie al taglio, con aumenti di oltre il 200 % rispetto a quanto versato l'anno scorso con la vecchia Tarsu, a causa del cambio di calcolo sull'imposta, che dovrà coprire le spese sostenute dai Comuni per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

In sostanza, più rifiuti si producono più alto sarà il conto Tares da pagare, cui va aggiunta una sovrattassa di 30 centesimi per i cosiddetti serviziindivisibili offerti dal Comune.

Un peso specifico notevole avrà il numero dei componenti di una famiglia (più alto sarà, maggiore sarà il conto Tares): in caso siano sei o più dovrebbero versare una tassa pari al 131,53%, mentre tra le attività commerciali le più vessate in assoluto sarebbero i negozi di ortofrutta, che vedrebbero le loro tariffe crescere del 74,1%, mentre al contrario le banche beneficierebbero di uno sconto del 63,7%.

Sempre in riferimento alla Tares, intanto, il consigliere Prc Maurizio Acerbo ha invece proposto uno sconto del 30% sull'imposta dei rifiuti per bar e servizi privi di slot machines, al fine evidente di conìmbattere al contempo la ludopatia.