Spese dell'Sge e polemiche: il commissario Chiodi sulla difensiva

10 Gennaio 2012   09:42  

"Il servizio informatico svolto da Selex, societa' individuata durante il periodo di gestione della Protezione Civile Nazionale, aveva un costo annuale pari a circa 2,5 milioni di euro, contro un costo preventivato dal Servizio Informativo Regionale di 370 mila euro annuali, con un possibile risparmio di oltre 2,1 milioni di euro."

E' la risposta del Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, alla lettera aperta dell'assessore Gianfranco Giuliante a proposito del sistema informatico della Struttura commissariale. 

"Per ragioni organizzative e nelle more di una necessaria autorizzazione attraverso un'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, che ne consentisse la copertura dei costi sulla emergenza e non sul bilancio regionale - ha proseguito Chiodi - gli uffici della Regione hanno proposto, tramite l'assessore competente, apposita delibera di Giunta con cui si autorizzava il Sistema Informativo Regionale ad avvalersi della Agenzia Regionale per l'Informatica e Telematica (Arit)".

La delibera e' stata approvata in assenza del presidente Chiodi e alla presenza dell'assessore Giuliante. Nelle more delle relative procedure di evidenza pubblica, proprio per conseguire i risparmi attesi, l'Arit, estendendo le risultanze di una gara gia' da tempo espletata, ha utilizzato, come previsto dall'oggetto della stessa gara, alcune risorse specialistiche della Euroinformatica per attivare i necessari servizi. 

"Tra l'altro, - ha concluso il Commissario - l'utilizzo dell'Arit e' raccomandato da una specifica legge regionale del 2000 e da una deliberazione del Consiglio Regionale dello scorso giugno. Dalla gara prossima ci si attende un ulteriore risparmio sui costi".

Al quotidiano Il Centro poi il commissario conferma l'intenzione di dimettersi se il Governo taglierà i fondi  della  struttura commissariale  e della struttura gestione emergenza. E spiega:

''Il governo mi deve convincere con i fatti a rimanere commissario per la ricostruzione, altrimenti torno a fare il presidente della Regione. La campagna che si sta facendo é irresponsabile nei confronti di chi deve firmare gli oltre due miliardi di mandati, io l’ho fatto perché ho avuto la struttura. Si stanno facendo polemiche sterili: senza una struttura eccellente, robusta, qualificata, che in tal senso é chiaro che ha dei costi, non si può lavorare. 
Ci si lamenta che con me lavorino 44 persone. Alla Regione spendo 323 milioni con 1.500 persone, mentre nel comparto della sanità si spendono pure 2,5 miliardi ma con 15 mila persone ad operare. Che si dovrebbe dire di questo allora?

Non posso firmare assegni per 2,5 miliardi senza alcun meccanismo di controllo. La Struttura per la Gestione dell’emergenza (Sge) é un apparato che ci vuole ed é anche di alto profilo. 

Ci sono numerosissime questioni burocratiche, amministrative e legali, che vanno affrontate, invece qui ci si sorprende perfino che io abbia un comitato tecnico scientifico. Dovrei mettere firme al buio? Fidarmi solo dei Comuni o dei cittadini? In quel caso non ci si dovrebbe lamentare se la ricostruzione diventasse uno scandalo''

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