Sprechi e Agricoltura. Febbo risponde alle critiche

Fiere e vacche magre

27 Maggio 2010   12:07  

L'assessore regionale  all'agricoltura Mauro Febbo risponde alle accuse mosse su più fronti in merito a presunti sprechi messi in opera dal suo assessorato.

Con un’interrogazione urgente, il capogruppo Camillo D'Alessandro chiede infatti all'assessore Febbo la ragione per cui si continuino a pagare banner pubblicitari su siti internet per promuovere manifestazioni concluse da mesi. ''Con lo slogan “LAbruzzo c’è” - spiega D'Alessandro - l’assessorato all’Agricoltura continua a pubblicizzare la presenza della Regione a manifestazioni abbondantemente concluse . Più che “L’Abruzzo c’è” Febbo dovrebbe cambiare coniugazione, forse “c’era”, ma il problema è fino a quando riterrà di auto-celebrarsi senza tenere conto di quanto contestato opportunamente da Nasuti. Nell’interrogazione chiedo conto dei conti.''

Febbo cosi' risponde: ''La regione Abruzzo ha fatto un passo notevole nella promozione, senza sperperare soldi e i numeri e risultati ci danno ragione.  Questo dà fastidio al consigliere D'Alessandro.

 

Passiamo alla vicenda delle fiere internazionali

Il comparto agricoltura della Regione è stata ieri oggetto di un duro attacco anche sulle pagine del Messaggero, in un articolo a firma di Lilli Mandara. Sotto accusa in questo caso  le spese giudicate oltremodo eccessive per la partecipazione della Regione alle fiere ed expo che si svolgono in giro per il mondo. E che all'erario costeranno 1,7 milioni di euro.

In particolare ecco le spese per le fiere agroalimentari elencate dal Messaggero: 

San Francisco: 71mila euro

Berlino: 100mila euro

Mosca: 94mila euro

Norimberga: 113mila euro

Parigi: 229mila euro

Ad ogni fiera parteciperà oltre gli operatori, anche una nutrita rappresentanza istituzionale di componenti di giunta, direttori regionali, dirigenti e assistenti.

Ad esse si aggiungono non precisate missioni, da 25mila euro l'una, in Albania, Romania, Bosnia, Montenegro, ex-Jugoslavia, Canada, Brasile, Tunisia e Pechino.

Ecco dunque la replica di Mauro Febbo:

''Abbiamo cambiato un metodo becero della passata legislatura - afferma l'assessore -  non andiamo all'estero con decine di funzionari ed altro, ci andiamo riportando risultati, e gli operatori pagano le fiere e ci dicono cosa si deve fare. Così si fa solo qualunquismo e populismo.'' Febbo poi contesta i numeri riferiti dal Messaggero.

Sul capitolo Arssa, ente che qualcuno giudica sovradimensionato Febbo afferma:

''Ho trovato 258 dipendenti che non posso licenziare, ma ho posto termine ad esempio alle esternalizzazioni e sto facendo lavorare i dipendenti di un ente importante ed utile che non vogliamo certo chiudere, e risparmiando soldi''

FT

 

 


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