Stabilizzazioni precari: verso l'impugnazione?

Il Ministero ha acquisito gli atti

17 Novembre 2008   17:58  

GLI ARTICOLI DI ITALIA OGGI SUL CASO ABRUZZO - In relazione al provvedimento legislativo di recente approvato dal consiglio regionale della Regione Abruzzo in materia di stabilizzazione del personale precario, stante la delicatezza delle questioni e la grande attualità' del tema trattato, il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ha richiesto formalmente alla Regione di acquisire con urgenza la copia del provvedimento legislativo. Ne ha dato notizia un comunicato. Fitto ha chiesto di acquisire anche la relativa documentazione a supporto dei lavori consiliari, al fine di valutarne la legittimità' costituzionale per l'esercizio del dovuto esame previsto dalla Costituzione.
Tradotto: la stabilizzazione dei portaborse  è a forte rischio di impugnazione e annullamento da parte della Corte costituzionale, perchè i beneficiari del provvedimento, che non hanno fatto concorsi e sono stati assunti temporaneamente dai gruppi politici, non avrebbero i titoli per ottenere un contratto a tempo indeterminato. E questo, semplicemente, è incostituzionale ed anche in contrasto con la normativa regionale che esplicitamente esclude il personale di nomina politica dai processi di stabilizzazione.

Lo sostiene autorevolmente anche l'avvocato Cerulli-Irelli, ex parlamentare della Margherita, esponente del Pd. In un intervista rilasciata al giornalista Maurizio Piccinino e pubblicata oggi dal quotidiano Il Centro, il costituzionalista afferma infatti che "è stato un errore politico approvare questa legge, soprattutto in questo momento. Si tratta di una legge incostituzionale, perché non può comprendere l’assunzione del personale in servizio presso le segreterie degli assessori e dei capigruppo al Consiglio regionale. Personale di nomina politica con compiti di carattere prettamente politico".
Continua intanto ad essere un mistero chi votato il provvedimento, nella famigerata seduta del consiglio regionale del 7 novembre. Pare che il verbale non venga ancora redatto e reso noto, in quanto non ci sarebbe stato nemmeno il numero legale.  Del resto, nessuno, e stranamente neanche l'opposizione, ha chiesto la verifica di quanti consiglieri erano presenti in aula al momento del voto.
In calce all'emendamento incriminato mancano poi le tre firme necessarie. C'è solo quella del consigliere dei Verdi Walter Caporale, che poi giura di non aver votato, e per dimostralo ha chiesto il video integrale della seduta. Se si fosse votato nella nuova sala del Consiglio, dotata di dispositivo per il voto elettronico, forse questo non sarebbe accaduto. O almeno sarebbe stato molto più difficile perpetrare la "sveltina". Ma la sala, inaugurata oltre un anno fa, è ancora chiusa. Non era dotata di rampe per i disabili...
A rischiare di veder svanire il sogno della stabilizzazione sono anche i 300 precari storici della Regione, stabilizzati con un distinto emendamento collegato però a quello dei portaborse. La finanziaria parla chiaro: può ottenere un contratto a tempo indeterminato chi ha maturato tre anni di servizio al 28 settembre 2007. Il Consiglio però in un eccesso (elettoralistico?) di generosità,  ha allungato i tempi al primo gennaio 2008, e ha stabilito che i tre anni di servizio devono essere maturati entro il 2010. Un escamotage anche questo in odore di incostituzionalità.

Problemi seri anche per i 700 precari della Asl, gli altri beneficiari della stabilizzazione. Qui lo scoglio che potrebbe portare all'impugnazione è il fatto che a decidere in materia dovrebbe essere il commissario straordinario alla sanità Redigolo,  che non può accogliere provvedimenti in contrasto con il piano di rientro dal deficit sanitario.

Altro problema già solevato dai tecnici del Ministero è che il provvedimento di stabilizzazione non è "urgente ed indifferibile" e dunque un consiglio regionale formalmente sciolto, non avrebbe potuto votarlo.

Il quotidiano Italia Oggi sta dedicando alla questione grande rilievo.Prima un editoriale del direttore Franco Bechis, dal titolo eloquente "FERMATE TUTTI L'ABRUZZO", poi l'approfondito articolo di Emilio Gioventù  "FITTO VUOL FERMARE L'ABRUZZO".
Per la nostra regione non è certo un motivo di vanto. Da un anno a questa parte, comunque,  agli scandali e figuracce che  conquistano la ribalta  nazionale, gli abruzzesi ci hanno fatto il callo. 

CAPORALE: BUFFONE DI CORTE CHI MI ATTACCA 

Tornando a Walter Caporale: nel suo blog elettorale definisce "buffoni di corte", chi lo ha attaccato sulla vicenda de precari e spiega: "Avevo precedentemente firmato un emendamento perchè esso, ci era stato comunicato,  era indispensabile per evitare il licenziamento di centinaia di lavoratori ( precari ASL, trasporto pubblico, e agenzia per l'Ambiente) e perchè sarebbe stato firmato da tutti i capigruppo di maggioranza, successivamente agli approfondimenti delle strutture regionali. Quell'emendamento da me sottoscritto e portato in aula non l'ho mai depositato né fatto protocollare, né presentato 24 ore prima del consiglio. Per questo non l'ho votato, consapevole anche della sua incostituzionalità". Tocca vedere chi ha tirato il pacco al povero consigliere Caporale...

FT


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