Stagione teatrale Atam: in scena Vengo a prenderti stasera di Diego Abatantuono

La pièce racconta l’incontro di un comico al tramonto, e che non ha mai raggiunto il successo, con la sua Morte. Una morte davvero speciale che si occupa di portare nell’aldilà solo i comici.

Tra due personaggi c’è un’alternarsi continuo di esilaranti momenti di conflittualità e di complicità. Il comico mette a nudo le sue folli paure cercando di prendere tempo. La Morte, capace di compiere stupefacenti magie, si prodiga per convincerlo a spirare subito per portarlo nell’inferno dei comici, ma lui si ribella.

Tra i momenti esilaranti se ne insinuano di toccanti. Infatti, la Morte racconta con sentimento i particolari della dipartita di grandi artisti della comicità come Totò, Belushi, Troisi, Chiari, Stanlio e Ollio, Chaplin, De Sica e altri. Gli equivoci e i contrasti tra i due proseguono sino ad approdare a un clamoroso colpo di scena finale.

Diego Abatantuono è alla sua prima regia teatrale. Lo spettacolo racconta di un comico di scarso successo (Mauro Di Francesco) raggiunto dalla Morte (Nini Salerno), pronta a giudicarlo e con cui si intreccia uno scambio delle parti: "Ci siamo ispirati alla Strana coppia di Jack Lemmon e Walter Matthau" commenta di Francesco.

Abatantuono e Salerno, insieme con Giovanni Bognetti, hanno messo mano al testo che "sentiva il peso del tempo - dice Abatantuono - che incide sempre sull'umorismo".

Per la sua regia Diego Abatantuono ha scelto un taglio cinematografico: siamo in un appartamento all’interno di un condominio vivo, con una finestra che si affaccia su un mondo in movimento.

E’ una scenografia che si modifica in base a quanto succede, senza comunque distrarre gli spettatori. Che avranno anche la possibilità di sentire della bella musica.

In scena si parla di morte: la Morte arriva impersonata da Ninì Salerno, che vorrebbe portarsi via Mauro Di Francesco, il comico non di successo. Diventano una «strana coppia» modello Lemmon-Matthau, nasce un’amicizia («è paradossale trovare un amico proprio l’ultimo giorno di vita») e la tragedia vira subito sul brillante.