Steve La Chance punzecchia De Martino: "Io non lavoro in Tv perché pretendo ancora di essere pagato"

Non tutti sanno che l'ex maestro di Amici Steve La Chance, che dal 2002 al 2010 ha ricoperto il ruolo di insegnante di danza jazz all'interno della famosa scuola di arti sceniche televisiva, eserciti un'intensa attività di docente di danza modern jazz in tutto il territorio italiano, in collaborazione con l’I.D.A. (International Dance Association), che ha sede a Ravenna. 

Il 26 ottobre 2008 ha anche aperto ufficialmente a Formello la prima scuola di danza che porta il suo nome, la "LaChance Ballet".

Lo stesso ha rivelato:

Molte scuole di danza non se la passano bene, io invece sono soddisfatto. Mi sono reso conto che quando si ha credibilità e si può contare su un team valido, è più facile ottenere soddisfazioni. In questo periodo di crisi, la gente ci pensa due volte prima di spendere soldi ma quando si accorge di avere a che fare coi professionisti, è disposta a fare sacrifici. Mi dispiace, inoltre, che in tv ci sia sempre meno danza e i ragazzi di oggi non hanno dei modelli di riferimento. Sin dai tempi di Amici ho sostenuto che ogni bravo danzatore, per raccogliere i frutti sperati, dovrebbe andare all’estero.

Su un suo ipotetico ritorno ad Amici dichiara:

Se mi chiamassero per fare ciò che so fare, mi andrebbe bene, altrimenti no

Non risparmia poi parole dure sul suo ex alunno Stefano De Martino che sarebbe stato chiamato a "Quelli che il calcio" nel ruolo di coreografo, ed attacca il marito di Belen, reo di non avere le giuste competenze per essere un coreografo:

Non sapevo lavorasse come coreografo, anzi sapevo che Macia Del Prete si occupava delle sue coreografie. Per me è una novità. Non so se sia maturo, non lo vedo da qualche anno, magari nel frattempo è cresciuto

Poi l'ex professore di Amici spiega come mai crede di essere stato silurato dalla tv italiana.

L’addio con la De Filippi si è consumato oramai due anni fa, e secondo il coreografo tuttavia, le motivazioni dell’assenza di possibilità di lavoro per lui, sarebbe dipesa dalla sua pretesa di essere pagato per il lavoro che svolge:

Spero di potermi mettere a servizio dei giovani. Nonostante anni di carriera professionale, molti non mi chiamano perché pretendo ancora di essere pagato: spesso mi dicono che c’è qualcun altro disposto a fare le stesse cose, ma gratuitamente. Questa, secondo me, è una vera piaga e spero si trovi presto il modo di risolverla.