Quattro mesi senza stipendio per i dipendenti della Tekne, che ora incrociano le braccia mentre l’azienda tratta con un grande gruppo per la salvezza.
La situazione alla Tekne, storica azienda abruzzese specializzata nella produzione di veicoli speciali, è diventata insostenibile. Malgrado il numero crescente di commesse, i dipendenti denunciano quattro mesi di stipendi arretrati. Di fronte a promesse non mantenute, i lavoratori, supportati dalla Fiom-Cgil, hanno proclamato uno sciopero che coinvolgerà le ultime quattro ore del turno di lavoro del 3 dicembre e le prime quattro del giorno successivo.
L’ultimo stipendio ricevuto risale al 25 ottobre 2024, ma riguarda la mensilità di luglio. Questo ritardo prolungato ha scatenato la rabbia dei lavoratori, che vedono le loro difficoltà aggravarsi ogni mese. Durante l’assemblea aziendale, la delusione è esplosa quando è emerso che, nonostante la disponibilità di fondi per saldare almeno una mensilità, l’azienda ha scelto di destinarli ad altre priorità.
“Stiamo al quarto mese di ritardo e la situazione si aggrava sempre più,” ha dichiarato il segretario provinciale della Fiom-Cgil di Chieti, Andrea De Lutis. L’azienda avrebbe promesso di saldare uno stipendio entro la settimana, ma l’incertezza persiste.
La speranza per i dipendenti è riposta in una trattativa in corso con un grande gruppo industriale, il cui nome rimane riservato per tutelare le negoziazioni. Se l’accordo si concretizzasse, i lavoratori potrebbero ricevere i pagamenti arretrati entro dicembre, come ipotizza De Lutis: “Questa operazione potrebbe risolvere rapidamente i problemi finanziari, garantendo la continuità aziendale.”
Tuttavia, altre possibili soluzioni restano vaghe. L’azienda ha avviato una procedura di composizione negoziata, che potrebbe sfociare in una proroga per individuare investitori o, nello scenario peggiore, nella cessazione delle attività.
“La prima opzione resta la più concreta e percorribile,” continua De Lutis, “ma ogni giorno di ritardo aumenta l’instabilità e il rischio per i lavoratori.”
Nel comunicato sindacale, la Fiom-Cgil sottolinea l’urgenza di interventi chiari e risolutivi: “Non è accettabile che un’azienda che opera anche per lo Stato, con commesse importanti, accumuli simili ritardi nei pagamenti. Invitiamo tutte le parti a concludere le trattative con rapidità.”
Il prossimo incontro tra i lavoratori e i vertici della Tekne è fissato per il 6 dicembre, un appuntamento cruciale che potrebbe chiarire il futuro dei dipendenti e dell’intera azienda.
In un contesto così delicato, lo sciopero diventa un segnale forte, volto a richiamare l’attenzione sulle difficoltà di chi lavora senza ricevere il giusto compenso. La speranza è che le trattative in corso possano rappresentare un punto di svolta e restituire dignità e sicurezza a tutti i dipendenti.