Chiusa in sé stessa ed insensibile agli eventi che caratterizzano la vita reale, quella fuori dal palazzo, la classe politica italiana, all’interno della quale trova piena cittadinanza quella abruzzese, non subisce alcuna modificazione del proprio status.
Certo, gli stipendi d’oro dei consiglieri regionali, che Lilli Mandara sul Messaggero ci ha detto essere fra i più alti d’Italia, non incideranno con percentuali decisive sul bilancio dell’ente, ma fanno comunque la loro parte. E farebbe la loro parte, in questo caso nel percorso da intraprendere per riconquistare la difficile fiducia degli elettori, una loro riduzione.
Il terno a lotto di un’elezione al Consiglio regionale, come in Parlamento, sicuramente è rappresentato dal vitalizio cui si ha diritto dopo appena mezza legislatura. Sono decine i consiglieri regionali che oggi nessuno più ricorda, ma che per essere stati all’Emiciclo magari vent’anni fa percepiscono ancora il vitalizio regionale.
In occasione della conferenza stampa sulla relazione dello stato economico finanziario regionale, il presidente del Consiglio Pagano – insieme allo stesso Chiodi – nel sottolineare come la spesa della “politica” all’interno dell’ente sia marginale, ha annunciato l’istituzione di un gruppo tecnico finalizzato alla riduzione della spesa prodotta dai costi prettamente correlati alla politica.
Prima di tutto, a proposito di marginalità della spesa, facciamo due conti della serva: cinquemila euro in meno ad ogni singolo consigliere porterebbe lo stipendio a circa ottomila euro, che non ci sembra poco; ma nello stesso tempo, moltiplichiamo 5.000 per 45 (il numero dei consiglieri) = 225.000 euro al mese X 12 mesi = 2.700.000 euro.
Il debito regionale è di 3.982.000.000 di euro, quindi in effetti stiamo parlando di una goccia nel mare. Ma perché non contribuire ciascuno con la propria goccia a formare il mare? Questo si chiedono i cittadini. (Ai microfoni del nostro Filippo Tronca, a tal proposito il vice presidente della Regione Castiglione)
E le proposte, per quanto possano essere definite populiste, di scarsa efficacia, ideologiche, di devolvere parte del proprio compenso a favore dei più deboli, venute dai consiglieri Tagliente, Acerbo e Menna, sarebbero un bel segnale da parte di una casta comprensibilmente impermeabile ai problemi di famiglie che con l'ammontare dell’indennità mensile di un consigliere devono vivere magari un anno intero. Risulta difficile credere che si possano davvero comprendere i problemi di quanti sono in serie difficoltà economiche, se una difficoltà del genere non solo non ti ha mai sfiorato, ma al contrario godi di tutto il benessere possibile che può derivare da migliaia di euro al mese, oltre privilegi di vario genere.
Da considerare, inoltre, che le voci dell’indennità del consigliere abruzzese (vedi la tabella qui sotto) non sottoposte a tassazione corrispondono a circa 3.200 euro, oltre alla vergogna si aggiunge il cattivo esempio nei confronti del lavoratore medio che sulla metà di quell’importo paga il 50% di tasse.
Il presidente Pagano, cui va dato atto della volontà – fino ad ora solamente espressa verbalmente – di voler seriamente procedere alla riduzione dei costi della politica, anche ai nostri microfoni aveva detto che il gruppo tecnico avrebbe dovuto, fra le altre cose, comparare le indennità dei consiglieri abruzzesi con quelle dei colleghi delle altre regioni italiane.
Un lavoro piuttosto semplice ed economico che impiega pochi minuti, basta rintracciare su internet il sito www.parlamentiregionali.it, ma siamo consapevoli che i tempi ed i costi della politica impiegheranno e spenderanno senz'altro un po’ di più.
Ecco qui sotto gli stipendi dei nostri rappresentanti regionali e dei loro colleghi in giro per l’Italia.
REGIONE | CONSIGLIERE REGIONALE | PRESIDENTE DI GIUNTA E DI CONSIGLIO |
ABRUZZO | 1.3359 | 13.844 |
BASILICATA | 7.029 | 9.506 |
CALABRIA | 1.1316 | 13.353 |
CAMPANIA | 10.972 | 12.388 |
EMILIA | 11.053 | 10.006 |
FRIULI | 7.676 | 8.038 |
LAZIO | 9.958 | 12.548 |
LIGURIA | 9.337 | 11.611 |
LOMBARDIA | 12.555 | 12.064 |
MARCHE | 6.810 | 8.477 |
MOLISE | 10.255 | 12.038 |
PIEMONTE | 16.630 | 11.270 |
PUGLIA | 13.830 | 18.885 |
SARDEGNA | 11.417 | 14.644 |
SICILIA | 10.946 | 14.329 |
TOSCANA | 7.633 | 7.498 |
TRENTINO | 6.614 | 10.507 |
UMBRIA | 6.597 | 7.102 |
VALLE D'AOSTA | 6.607 | 10.561 |
VENETO | 9.711 | 12.615 |
Come non prendere atto della lettura data da Sinistra critica, che definendo "illuminante" la tabella pubblicata dal Messaggero ed analoga a quella qui sopra, attribuisce a questi numeri la causa "della corsa alle candidature in occasione delle competizioni elettorali regionali". Soprattutto, aggiungiamo noi, la corsa per un posto nel listino. "E si capisce - scrive Sinistra Critica - anche come i Consigli regionali che si sono succeduti negli ultimi anni nella nostra regione si siano riempiti di veri e propri avventurieri che nulla hanno a che fare con la politica e che hanno determinato un autentico declino politico, economico e sociale, oltre che morale, della nostra regione". Sinistra Critica promuove una raccolta di firme per sostenere una Proposta di Legge Popolare che mira ad equiparare i guadagni dei consiglieri regionali a quelli della Regione Umbria, pari a circa il 50% di quelli abruzzesi.
Marco Signori