Stop della Regione alle trivelle sulla terraferma

18 Maggio 2010   14:02  

Si chiama "intesa" lo strumento giudirico normativo che la Regione Abruzzo eserciterà per decidere sul proprio territorio in materia di attività estrattive. Sulla base di questa "formulazione giuridica", il testo di legge con il quale la Giunta regionale vietò qualunque attività estrattiva di idrocarburi liquidi, impugnata dal Governo, e riformulata alla luce della novità, "non costituirà più materia di conflitto costituzionale tra Stato e Regione.

Così sarà finalmente chiaro a tutti che il centro oli, che viene rievocato sistematicamente come un fantasma, non si farà". Lo ha spiegato nel merito il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, che in conferenza stampa ha evidenziato come "la Regione Abruzzo, unica in Italia, sia riuscita a risolvere su una materia di pertinenza statale, un conflitto di costituzionalità e di competenza. Partendo dalla constatazione che la Regione governa il proprio territorio - ha detto Chiodi - abbiamo convinto il Governo ad accettare la nostra posizione di contrarietà a qualunque attività estrattiva e, nello stesso stempo, la Regione Abruzzo ha offerto una strada giuridicamente plausibile per non ledere le competenze statali".

Il presidente Chiodi ha spiegato che alla luce dell'accordo con il Governo, raggiunto in sede di tavolo operativo appositamente costituito al Ministero dell'Ambiente con Regione Abruzzo e Ministero dello Sviluppo economico, la Giunta regionale ha riformulato il disegno di legge n. 32 del 18 dicembre 2009, avente ad oggetto provvedimenti urgenti a tutela del territorio regionale, impugnato davanti alla Corte Costituzionale perché vietava le attività di prospezione, ricerca, estrazione, coltivazione e lavorazione di indrocarburi liquidi sul territorio regionale. "Il testo, che dovrà ora essere riesaminato dal Consiglio regionale - ha detto il Presidente - sulla base della formulazione normativa che introduce il meccanismo dell"'intesa" con la Regione non sarà impugnato dal Governo".

Chiodi ha quindi ribadito la contrarietà del Governo regionale a qualunque attività estrattiva ed infatti il disegno di legge prevede che sull'80 per cento del territorio sia comunque esclusa per la presenza di aree protette naturali e marine, sottoposte a vincoli ambientali, per le zone Sic e Zps, per quelle con pericolosità elevata e sismica, per le aree destinate a colture di pregio e denominate secondo le normative statali e regionali. "Per il restante 20 per cento - ha aggiunto Chiodi - vanno comunque tenuti in consideraizone i vincoli di compatibilità idrogeolgica, sismica, tettonica.

Questa è anche la ragione per la quale ho definito una boutade quella di costruire centrali nucleari in Abruzzo, paventata da Di Pietro al solo scopo di strumentalizzare le paure della gente a scopi referendari". Il Presidente ha infine spiegato che resta nella competenza dello Stato tutto quanto ricada in mare. "faremo valere anche in questo caso le nostre ragioni - ha anticipato Chiodi - ed ho posto la problematica anche in sede di Conferenza delle regioni ma non tutte sono determinate su questo stesso obiettivo perchè comunque va ricordato che si tratta pur sempre di attività economiche".

Interpellato dai giornalisti sulla questione dell'approvigionamento energetico il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, ha detto di "non essere contrario al nucleare e ad altre forme di sfruttamento energetico sempre che, decidendo diversamente, non si vogliano sopportare le conseguenze di tali scelte come la non competitità e l'abbassamento dei redditi. Detto questo, è giusto concentrarsi sulle fonti rinnovabili, e la Regione Abruzzo sul fotovoltaico ha investito moltissimo con l'obiettivo di potenziarlo.

Per il resto - ha concluso il Presidente - non c'è una possibilità realistica che nei prossimi cinqnant'anni si possa rispondere all'enorme fabbisogno energetico con il fotovoltaico o il solare. Il fatto è - ha detto il presidente Chiodi a margine della conferenza stampa - che da quando ci sono io il Centro oli, che come un fantasma viene rievocato ogni volta come imminente, non c'è; quando c'era l'ambientalismo il Centro oli era una realtà.''

 


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