Storia di uno studente vivo per miracolo e dimenticato

Città universitaria...

26 Ottobre 2009   16:52  

AGGIORNATO

Scrive la signora Daniela Antonioli

''Mio nipote Matteo Antonioli è uno studente fuori-sede di ingegneria nato il 03/04/1987 a Lanciano nella quale provincia risiede tuttora.
IL 6 aprile (beffa ulteriore ,giorno del compleanno di suo papa' Giandomenico, mio fratello) è stato tirato fuori dalle macerie dopo 16 ore dalla palazzina completamente crollata in Via S.Andrea angolo colle d'Amatrice, sotto le macerie sono morti la sua fidanzata Daniela Bortoletti e altri amici.
Matteo è stato ricoverato un mese a Teramo, sedato per 15 giorni, con gravi ferite alle braccia, blocco renale, schiacciamento polmoni e altre ferite.
Dopo un mese è stato trasferito in elicottero al policlinico di Modena e poi in un altro ospedale di Modena per un inizio di riabilitazione. I primi di agosto è stato RISPEDITO a casa con nessuna funzionalita' ad ambedue le braccia e quindi a completo carico di assistenza dei genitori anche per le funzioni piu' elementari!
Durante la lunga degenza ha subito 2 o 3 interventi ai polmoni, un paio ad un braccio etc tutto in anestesia totale.
Oggi è a casa ancora con il braccio destro immobile e pochissima funzionalita' al sinistro, piu' ancora ferite vive che non riescono a rimarginarsi.
Da agosto è dovuto andare almeno 3 volte a Modena dall'Abruzzo, in 48 ore in macchina con il papa' che pesantemente scioccato temo possa rischiare anche incidenti.
Tutti i viaggi con relativo soggiorno in albergo sono a carico dei genitori.
Ho chiesto aiuto a tutti, solo la Croce Rossa ci ha dato un contributo per l'albergo che un genitore si è dovuto pagare per tutto il tempo che Matteo è stato a MODENA e  un piccolo contributo da Asia onlus.
Vorremmo giustizia, le cure migliori per Matteo e che i genitori non fossero lasciati soli moralmente ed economicamente.
Sono in difficolta', 2 insegnanti con un'altra figlia di 12 anni a carico, casa in affitto e molta dignità Se puo' darmi qualche suggerimento le saro' grata, non so piu' quale via seguire, agisco in nome di mio fratello che è completamente sconvolto

cari saluti

Daniela Antonioli

 

Raccogliamo l'appello della signora Daniela per la sua famiglia, vittima due volte dell'inefficenza dello Stato.
Appello che non doveva essere pronunciato, appello che fa male anche solo pubblicare, appello che parla di uomini lasciati soli coi propri gravi problemi.
Lasciati soli dallo Stato, dagli enti locali.
Noi allo Stato e agli Enti locali chiediamo di intraprendere la strada della giustizia e non quella del codice.
Allo stato chiediamo di "creare un precedente" perchè persone come queste che hanno sofferto e soffrono le pene dell'inferno per non si sa quale motivo (e questo ce lo spiegherà l'inchiesta del procuratore Rossini) possano anche dopo, a riflettori spenti, godere del sostegno dello Stato di diritto del quale facciamo parte.
Che a Asl di Lanciano si attrezzi per il trasporto ed il Comune e la Provincia dell'Aquila per il vitto e l'alloggio scomodando anche la Regione.
Si crei il precedente che dica chiaro e netto al cittadino che anche dopo l'errore le istituzioni debbano restargli accanto nel momento del bisogno.
La vicenda giudiziaria di Angela Scalzitti sia d'esempio a tutti.
Noi come Abruzzo24ore.tv porteremo avanti questa campagna finche ogni vittima del terremoto veda riconosciuti i suoi fondamentali diritti, compreso quello alle cure mediche migliori.

Già alcuni cittadini si sono dimostrati solidali proponendo possibili donazioni che noi gireremo alla famiglia Antonioli

 


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