Strage di Palermo: GIP Rivela l'Orrore delle Torture ai Due Figli
Una folla commossa ha dato l'ultimo saluto a Kevin ed Emanuele, i due giovani uccisi brutalmente la settimana scorsa durante un rito sconvolgente orchestrato dal padre, Giovanni Barreca, e una coppia di amici, tutti ora detenuti. Anche l'unica figlia sopravvissuta alla strage, una ragazza di 17 anni, è stata arrestata con l'accusa di aver partecipato al massacro di Antonella Salamone, 40 anni, e dei suoi due figli di 16 e 5 anni. Il parroco Don Salvo Priola ha guidato una toccante cerimonia di preghiera e commiato per i due giovani, membri della comunità religiosa evangelica.
Il Giudice per le Indagini Preliminari di Termini Imerese, nel convalidare gli arresti di Massimo Carandente e Sabrina Fina, ha delineato in dettaglio l'orrore delle torture inflitte alle vittime. Antonella Salamone e i suoi due figli sono stati sottoposti a atroci abusi, tra cui l'uso di un asciugacapelli rovente, attrezzi da camino incandescenti, e botte ripetute con una padella. Il piccolo Emanuel è stato anche costretto a ingerire del caffè amaro, mentre Kevin è stato legato e soffocato con catene.
Il GIP ha sottolineato che Carandente e Fina agivano convinti di eseguire la volontà divina per liberare la famiglia dai demoni. Questo delirio mistico non è stato un semplice raptus, ma un piano orchestrato nei minimi dettagli, culminato con l'uccisione brutale e la mutilazione del corpo di Antonella Salamone, sotto gli occhi dei suoi figli.
Emergono resoconti drammatici anche sulla resistenza di Kevin alle sevizie, testimoniata dal morso che ha inflitto a Sabrina Fina e dal suo tentativo di difendersi con un quadro. Anche la testimonianza della figlia sopravvissuta conferma il coinvolgimento dei coniugi nel terribile massacro. Numerose prove, compresi ritrovamenti di oggetti religiosi e biglietti del treno, confermano la loro presenza sui luoghi del delitto.
La comunità resta sconvolta da questa tragedia inimmaginabile, mentre la giustizia si prepara a fare luce su uno degli episodi più efferati nella storia recente della criminalità.
