Studente punito per bestemmia: escluso da attività scolastiche, scatta l'indagine

20 Marzo 2025   11:44  

Un sedicenne di Tagliacozzo è stato escluso dalle attività extrascolastiche dopo aver pronunciato una bestemmia. La madre denuncia la scuola per discriminazione, mentre l'Ufficio Scolastico Regionale avvia accertamenti sul caso.

Un recente episodio verificatosi in un istituto tecnico per il turismo di Tagliacozzo, in Abruzzo, ha sollevato un acceso dibattito sulle misure disciplinari adottate nelle scuole. Un studente sedicenne è stato escluso da tutte le attività extrascolastiche, tra cui gite, teatro e sport, a seguito di una bestemmia pronunciata durante una gita scolastica nel dicembre scorso. La madre del ragazzo ha presentato un esposto al Ministero dell'Istruzione e all'Ufficio Scolastico Regionale (USR), denunciando una presunta discriminazione nei confronti del figlio.

Secondo quanto riportato, il giovane avrebbe immediatamente riconosciuto l'errore e chiesto scusa per l'accaduto. Tuttavia, la scuola ha deciso di applicare una sanzione che prevede l'esclusione dalle attività extrascolastiche fino alla fine dell'anno scolastico. La madre, identificata con le iniziali M.S., ha espresso profonda preoccupazione per lo stato psicologico del figlio, affermando che il ragazzo ha subito un crollo emotivo tale da richiedere l'intervento di uno psicologo. In una dichiarazione, la donna ha sottolineato: "Sono stremata, mio figlio non vuole più andare a scuola e ha subito un crollo psichico, tanto da dover ricorrere a uno psicologo".

In risposta all'esposto, l'USR Abruzzo ha avviato un'indagine per verificare la correttezza delle procedure adottate dall'istituto scolastico. Il direttore generale dell'USR, Massimiliano Nardocci, ha dichiarato: "In merito al caso dell’alunno abbiamo acquisito informazioni per le vie brevi dalla scuola, in attesa di accertare i fatti con più accuratezza. Sembrerebbe trattarsi di un caso molto grave di reiterati comportamenti scorretti del ragazzo, con possibili risvolti penali in corso di approfondimento".

La vicenda ha suscitato diverse reazioni nell'opinione pubblica. Da un lato, c'è chi ritiene che la sanzione sia eccessiva e possa avere effetti negativi sul benessere psicologico dello studente. Dall'altro, alcuni sostengono la necessità di mantenere un ambiente scolastico rispettoso, applicando misure disciplinari adeguate per comportamenti scorretti.

Mentre l'indagine dell'USR è in corso, resta da chiarire se la punizione inflitta allo studente sia proporzionata all'infrazione commessa e se siano stati rispettati i diritti dell'alunno nel processo disciplinare. Questo caso solleva interrogativi più ampi sul bilanciamento tra disciplina scolastica e supporto educativo, evidenziando l'importanza di affrontare situazioni delicate con equilibrio e attenzione al benessere degli studenti.


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