Sulmona: il manifesto PdL fa cadere l'Amministrazione, ma il Sindaco si stupisce

04 Marzo 2013   11:11  

Potremmo chiosare "Guardateli bene, sono quelli che si sono dimessi".

11 consiglieri ieri hanno chiuso le porte al Comune di Sulmona, alla maggioranaza di centro destra che lo reggeva, al dileggiamento arrivato da quest'ultima.

La satira è un esercizio intellettuale utile alla democrazia, ma non si chiama così quando è quasi un "tiro al bersaglio".

Undici facce, per sottolineare che quelle undici sarebbero state causa di inazione del Comune.

Sul manifesto di attacco infatti era scritto "Questi signori, consiglieri di opposizione, disuniti e in guerra tra loro hanno impedito all’amministrazione comunale di realizzare la rotonda all’Incrocio dell’Incoronata, il nuovo ingresso all’ospedale e la mancata approvazione del documento preliminare al Prg. E tutto ciò per puro calcolo elettorale, calpestando gli interessi dei cittadini di Sulmona! Care Sulmonesi e cari Sulmonesi ricordatevi di loro quando avranno il coraggio, se lo avranno, di chiedervi il voto".

E gli unidici consiglieri, invece, hanno scelto di non sopportare.

E ieri dopo ore di tensione, hanno scelto le dimissioni, provocando la caduta della Giunta e la fine dell'amminsitrazione del sindaco Fabio Federico, poco prima della decadenza naturale dell'amministrazione. Sono in tutto 20 i consiglieri comunali di Sulmona, e con le dimissioni di undici di loro, non c'è più possibilità di governare.

I consiglieri sono offesi, risentiti "Si è oltrepassato ogni limite-  ha spiegato il candidato sindaco del centrosinistra Peppino Ranalli il sindaco si è confermato un irresponsabile ma intendeva far passare i consiglieri di opposizione per persone incoerenti incapaci di assumersi delle responsabilità. Ma non è così, abbiamo garantito l'approvazione del Piano casa e delle liberalizzazioni per il commercio. Provvedimenti attesi dai cittadini. Il sindaco- ha continuato- non può sbeffeggiare 11 consiglieri comunali. Questo manifesto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ora Federico dovrà assumersi le sue responsabilità".

Ma il sindaco Fabio Federico su quel manisfesto, pensava tutt'altro, se poche ore prima della scelta degli unidici dichirava "Mi stupisce il clamore sollevato da un manifesto apparso sui social network ove la satira politica non disdegna sovente di utilizzare simili strumenti. Se i consiglieri presi di mira dalla satira suddetta hanno intenzione di far valere le loro ragioni, vengano in consiglio e partecipino ai lavori più che addurre motivazioni che alla gente non avvezza agli ambienti "virtuali" risulterebbero incomprensibili".

Ma ormai non c'è più tempo.

E ora al comune di Sulmona si attende l'avvento del Commissario Prefettizzio, per la terza volta in cui l'amminsitrazione si chiude prima del tempo.

di Barbara Bologna


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