La Regione razionalizzi il suo sistema di trasporto su gomma e ferrovia, per evitare la marginalizzazione definitiva dell'Abruzzo nel sistema di trasporti nazionale. Lo chiede la Cna abruzzese, che alla luce dei tagli annunciati da Trenitalia sulla direttrice adriatica (con soppressione della maggior parte dei treni della notte), ricorda "di essere stata facile profeta, qualche mese fa, nel denunciare la cancellazione di una vasta area della costa adriatica dai progetti di sviluppo futuro della rete ferroviaria, a cominciare dall'Alta velocita'".
"Adesso - osserva la confederazione artigiana - non solo viene ipotecato il futuro, ma reso incerto anche il presente: dunque, oltre alla normale azione di pressione che l'intero sistema Abruzzo deve sostenere nei confronti dell'azienda di trasporto, per il ripristino almeno di una parte dei treni soppressi, occorre con urgenza immaginare un percorso che aiuti il nostro territorio a non restare isolato".
Secondo la Cna, "la soluzione potrebbe essere quella di razionalizzare l'intero comparto del trasporto pubblico di cui la Regione e' azionista unico o socio di riferimento: occorre dunque procedere senza indugio all'accorpamento delle sigle presenti sul territorio (Arpa, Gtm, Sangritana), ma anche immaginare una integrazione con il trasporto su rotaia. Se una azienda come la Sangritana si dice da mesi pronta ad attivare una serie di collegamenti con il nord Italia, e in particolare con la piazza strategica di Bologna, puo' essere questa l'occasione giusta per arrivare a un riassetto globale del trasporto pubblico regionale".
"Oltretutto, conclude la nota, il fatto che un'ampia fetta della costa adriatica - da Rimini al Molise almeno - sia stata tagliata fuori dai piani futuri dell'Alta velocita', permette forse di individuare un bacino di mercato redditizio per i nostri mezzi al di fuori dei nostri confini".